Area Pratacci, nuove prospettive di sviluppo





















 


qualcosa continua a muoversi per il futuro di Pratacci, importante nodo commerciale e produttivo alle porte di Arezzo. Giovedì 14 febbraio il Consorzio Sviluppo Pratacci chiama a raccolta tutti gli imprenditori dell’area per l’assemblea in cui saranno illustrati i progetti in cantiere.


L’appuntamento, dal titolo “PRATACCI DOMANI: prospettive e nuove destinazioni”, è fissato alle ore 17 nella sede della Banca Popolare di Cortona in via Spallanzani 31 (accanto alla Camera di Commercio).


A guidare l’incontro, a cui parteciperà anche la  presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, sarà Alberto Bidini, presidente del Consorzio nato nel 2010 dall’idea di alcuni imprenditori che volevano garantirsi uno strumento utile a promuovere e incentivare la riqualificazione di Pratacci, dopo che la crisi economica aveva costretto alcune aziende alla chiusura lasciando dolorosi spazi vuoti oggi in preda al degrado.


Dopo i primi obiettivi messi a segno grazie alla collaborazione dell’Amministrazione pubblica (come la messa in sicurezza degli incroci pericolosi, il rifacimento di alcune infrastrutture, il potenziamento dell’illuminazione l’installazione di 60 telecamere in collegamento diretto con le forze dell’ordine per un monitoraggio h 24 della zona), ora il Consorzio continua a portare avanti il suo progetto più ambizioso: quello di una riconversione funzionale degli edifici e delle aree dismesse secondo un nuovo modello di integrazione urbana, oggi molto di moda a livello internazionale, che mescolerebbe vocazioni diverse, dalle attività artigianali e commerciali all’abitativo passando per gli edifici scolastici e le aree verdi.


“Ne risulterebbe un’immagine estremamente piacevole, fresca e moderna di Pratacci”, sottolinea il presidente Alberto Bidini, “finalmente metteremmo in salvo l’area da  quella deriva che si è vista negli ultimi venti anni. Oltre ai piazzali che sono diventati scariche abusive, c’è il problema dei tanti edifici da rimodernare, dei capannoni dismessi, dei fondi sfitti: ogni anno costano milioni di euro di Tasi e hanno una produttività pari a zero. È l’ora di bandire questo spreco assurdo di risorse e di ridare finalmente alle imprese attive quell’ambiente decoroso che meritano”.


L’incarico di lavorare al progetto per conto del Consorzio Sviluppo Pratacci è stato affidato all’architetto Massimiliano Baquè dello Studio 3M+R”, che all’assemblea di giovedì 14 spiegherà nel dettaglio le nuove azioni programmate, che saranno sottoposte al vaglio dell’Amministrazione Comunale e che potranno essere realizzate con l’impiego di fondi pubblici e privati.


Le imprese di Pratacci sono oggi 420, quasi il 50% (200) di commercio all’ingrosso, 100 di servizi, 90 rappresentative del comparto artigianale e 30 dell’industria, per un fatturato complessivo di quasi due miliardi di euro all’anno e oltre 2.500 occupati, senza contare l’afflusso quotidiano di agenti di commercio, uomini d’affari e clienti da tutta Italia. 


“Da anni seguiamo con grande partecipazione le vicende di Pratacci”, sottolinea la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, “il progetto di riqualificazione presentato dal Consorzio  Sviluppo Pratacci costituirebbe un esempio per molte aree simili in Italia. Per la nostra città, poi, sarebbe l’occasione di recuperare almeno trenta anni di stasi restituendo finalmente nuove opportunità di crescita all’area e alle sue imprese”.













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