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Pos obbligatorio, sanzioni sbagliate

Il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “l’operazione messa in piedi dal Governo per favorire i pagamenti elettronici ha un punto critico: non è stata presa alcuna decisione sostanziale sull’abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori e imprese. Come Confcommercio abbiamo chiesto a più riprese di prevedere la gratuità dei cosiddetti micropagamenti e di potenziare lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente. Puntare asimmetricamente sulle sanzioni non giova affatto ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti, anzi colpisce i soliti noti: le imprese già gravate da tante difficoltà”.


Dal 30 giugno negozianti, artigiani e studi professionali che non permetteranno ai clienti i pagamenti tramite Pos potranno essere multati. Scattano infatti le nuove regole previste dall'ultimo decreto Pnrr: per chi rifiuta il pagamento elettronico sanzione di 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione.

“In Toscana le imprese e i professionisti del terziario arriveranno preparati all’appuntamento. Esistono però alcune criticità, come nel caso delle tabaccherie: i loro margini sui prodotti del Monopolio di Stato sono così bassi che rischiano di venire totalmente erosi dal costo delle commissioni bancarie sul transato”, sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni.

“Proprio qui – prosegue - sta il punto critico di tutta l’operazione messa in piedi dal Governo per favorire i pagamenti elettronici: non è stata presa alcuna decisione sostanziale sull’abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori e imprese. Come Confcommercio abbiamo chiesto a più riprese di prevedere la gratuità dei cosiddetti micropagamenti e di potenziare lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente. Puntare asimmetricamente sulle sanzioni non giova affatto ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti, anzi colpisce i soliti noti: le imprese già gravate da tante difficoltà”.

Anche Confcommercio nazionale in una nota ribadisce la sua linea sottolineando che "non si può pensare di incentivare i pagamenti elettronici attraverso il meccanismo delle sanzioni, quello che serve per raggiungere questo obiettivo è una riduzione delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese ".

"Già oggi nel nostro Paese- sottolinea Confcommercio - il numero di transazioni con carte di debito, di credito e prepagate è elevato con una crescita, nell’ultimo quinquennio, del 120% e sono oltre 4 milioni i Pos installati e attivi presso le attività commerciali e di servizi. È dunque evidente che il nostro sistema dei pagamenti è già in pieno sviluppo, ora va fatto di più per modernizzare ulteriormente questo processo rendendolo più efficiente e meno oneroso".

"Agire per via sanzionatoria per la mancanza del Pos - conclude Confcommercio - non è certo la strada da seguire, andrebbe invece prorogata tempestivamente la misura istituita dal decreto “Sostegni-bis”, in scadenza a fine giugno, che dispone l’incremento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dagli esercenti che adottano sistemi evoluti di incasso".
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