Valdarno, Confcommercio "conta" le imprese





















In Valdarno sono 4.224, su un totale di 8.803, le imprese afferenti al mondo del terziario rappresentato dalla Confcommercio. In pratica, una su due (il 48% per l’esattezza), secondo il registro della Camera di Commercio di Arezzo aggiornato al secondo semestre 2016. E sono la componente più dinamica del sistema imprenditoriale della vallata, che nel complesso in dieci anni ha perduto 468 unità (erano 9.271 nel 2006) per la grande crisi che si è abbattuta soprattutto sui comparti della produzione e dell’edilizia.


Il 51% delle oltre quattromila aziende valdarnesi di commercio, turismo, servizi, trasporto e professioni è concentrato nei comuni di Montevarchi e San Giovanni Valdarno. Montevarchi ne conta il 29%, San Giovanni il 22. Il resto è sparso negli altri comuni del Valdarno.


A fare la parte del leone all’interno del terziario è il commercio (sia all’ingrosso che al dettaglio di alimentari e non): 1.835 imprese su 4.224, di cui 557 a Montevarchi e nel suo comprensorio e 296 a San Giovanni Valdarno e dintorni. Del resto, a confermare la vocazione commerciale del Valdarno basta pensare che gli imprenditori della rete distributiva sono in assoluto i più numerosi, circa il 21% del totale degli iscritti al registro camerale (8.803).


Buona anche la performance del turismo, con i servizi di alloggio e ristorazione arrivati a quota 594 (dei quali 150 sangiovannesi, 141 montevarchini), in crescita di 13 unità rispetto a due anni fa. In crescita costante anche i servizi di informazione e comunicazione, le attività professionali, quelle finanziarie e assicurative e, in generale, i servizi di supporto alle imprese.


“È il segno inequivocabile che anche in Valdarno l’economia si sta “terziarizzando”, sottolinea il presidente della delegazione Confcommercio di San Giovanni Valdarno Paolo Mantovani, “per questo le politiche economiche dei vari enti territoriali dovrebbero essere improntate in modo più attento a questo comparto, per governare meglio il suo sviluppo, sostenerne la crescita e, soprattutto, favorire anche l’incremento occupazionale che può derivarne”.


“Alle Amministrazioni pubbliche chiediamo una più aperta e convinta concertazione delle politiche urbanistiche con la nostra categoria”, gli fa eco la presidente della Confcommercio di Montevarchi Federica Vannelli, “poi interventi di riqualificazione delle aree urbane a partire dai centri storici, per non parlare di una programmazione di ampio respiro per valorizzare il richiamo turistico anche con gli eventi. Al di là dei confini amministrativi, su punti focali come la viabilità e il turismo i Comuni dovrebbero agire in piena sinergia. Il Valdarno deve pensarsi come area unica e integrata, altrimenti si perdono gli stimoli alla ripresa economica .


Tra i desiderata delle imprese c’è anche quello di un sostegno più deciso all’innovazione, per favorire lo sviluppo di servizi avanzati e ad alto contenuto tecnologico, “nei quali i giovani potrebbero dare un contributo eccellente”. Sul fronte del credito, infine, “non guasterebbero politiche regionali più vicine alle piccole e medie imprese, ora troppo spesso ai margini nella spartizione dei fondi europei. Se è vero che il tessuto economico e anche sociale delle nostre città si regge sulla rete di microimprese commerciali e artigianali tipiche della migliore italianità, il futuro non può prescinderne”, dicono i due presidenti del terziario valdarnese Mantovani e Vannelli.


 













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