Le imprese del terziario riprendono ad investire nella formazione





















Oltre 11mila ore di formazione erogate (11.198) e quasi cinquemila (4.922) “allievi” per un totale di 359 corsi. È questo il risultato di un anno di attività per l’area formazione della Confcommercio aretina, che per l’undicesimo anno consecutivo ha ottenuto la prestigiosa certificazione UNI EN ISO 9001: 2008 per l’alta qualità della progettazione e dell’erogazione dei corsi.


Numeri che dimostrano una timida ripresa di fiducia delle imprese del terziario, che hanno ricominciato ad investire nella formazione nonostante la congiuntura economica locale presenti ancora diversi motivi di fragilità. “Rispetto al 2014 il numero degli allievi è aumentato di ben 810 unità, passando da 4.112 a 4.922. Significa che più persone, sia dipendenti sia titolari, hanno partecipato ad almeno un corso per ampliare o migliorare le proprie competenze”, sottolinea il direttore dell’area formazione di Confcommercio Stefano Orlandi, “un segnale positivo, di fiducia nel futuro. Del resto la formazione è strumento privilegiato per la crescita e lo sviluppo”.



Alimentaristi, ristoratori, macellai e panificatori si confermano ancora una volta gli operatori più “studiosi” della provincia di Arezzo: “praticamente un corso su tre era dedicato al settore gastronomia e ristorazione”, spiega Orlandi, “ed è il segreto della longevità di tante piccole aziende, che da tempo hanno capito quanto serva studiare per rinnovare le proposte ai clienti. Dai macellai che possono esporre sul bancone nuovi pronti a cuocere ai pizzaioli che mettono a punto nuove tecniche di lavorazione della pasta, non si finisce mai di imparare”.


Tra i percorsi formativi preferiti dagli imprenditori aretini ci sono quelli professionalizzanti, che in poche lezioni (dalle tre alle cinque, per un monte ore totale compreso fra le 12 e le 40) consentono di acquisire subito competenze specifiche da applicare all’attività quotidiana. “Abbiamo proposto per esempio vetrinistica e packaging per chi lavora nei negozi, accoglienza del cliente per chi sta alla reception di una struttura ricettiva, uso di web e social media per gli agenti di viaggio e vari aggiornamenti tematici per categoria, dagli ottici agli agenti immobiliari”, spiega Orlandi, “l’importante è fornire argomenti interessanti in poco tempo e con un taglio pratico”.


Che i corsi più brevi vadano per la maggiore lo dimostra anche il fatto che, nel confronto con il 2014, nel 2015 il numero di ore di formazione erogate dalla Confcommercio è sceso (-542 ore), nonostante il numero dei corsi sia invece aumentato di quattro unità. “I percorsi più brevi sono meno impegnativi e portano via meno tempo al lavoro in azienda”.


In crescita i corsi obbligatori per legge: oltre a quelli consueti sulla sicurezza nei luoghi del lavoro e sull’igiene degli alimenti (Haccp), dal novembre 2015 si è aggiunto quello relativo all’acquisizione del patentino per usare i prodotti fitosanitari anche nell’orto e nel giardino domestico. “Nei corsi sui fitosanitari, che offriamo ai costi più bassi sul mercato aretino, abbiamo allievi dai 25 agli oltre 80 anni”, dice Orlandi.


Si sono intensificate le collaborazioni con gli Ordini Professioni come gli Architetti, i Commercialisti ed i Consulenti del Lavoro con i quali sono state organizzate importanti iniziative di aggiornamento.


In diminuzione invece i corsi legati al tempo libero. In stallo quelli di lingue e di informatica, così come i corsi manageriali e gestionali. “Senz’altro risentono della complessa situazione socioeconomica locale, che porta le imprese ad investire su percorsi più brevi. Un peccato, perché ancora tanti imprenditori avrebbero bisogno di competenze manageriali più alte”.


L’offerta formativa della Confcommercio aretina, accreditata dalla Regione Toscana, ha riservato alcune proposte anche ad utenti in difficoltà, ovvero disoccupati, cassa integrati, lavoratori in mobilità e giovani in cerca della prima occupazione. “La formazione è vista sia come un mezzo per entrare o rientrare nel mondo del lavoro sia come un veicolo per migliorare le proprie competenze o reinventarsi una professione”, commenta il direttore Orlandi, “fra i tanti corsi proposti, quello per diventare cuoco continua ad essere il più gettonato, tanto che siamo arrivati alla decima edizione con una percentuale record di diplomati assunti. Ma è andato bene anche quello per addetto alla reception, riservato ad under 18, che è durato ben due anni e ha aiutato diversi ragazzi a trovare una strada nel turismo. Ora partiremo con la seconda edizione”.


Una nota negativa purtroppo c’è: la mancanza di fondi pubblici che rischia di espellere dal sistema formativo chi non ha risorse proprie da investirci. “Nel corso del 2015 c’è stato un forte calo dei progetti sperimentali a finanziamento pubblico in considerazione del fatto che è si conclusa la programmazione precedente (2007-2013) ed ancora non è partita la fase operativa della programmazione delle risorse comunitarie prevista per il 2014-2020”, spiega Orlandi, “viviamo una preoccupante situazione di incertezza che si è acuita con l’abolizione delle Province e il conseguente riordino delle competenze in materia di formazione professionale, un dibattito aperto sia a livello regionale che nazionale. Mi auguro che la questione sia risolta in fretta perché rischia di rallentare la competitività delle aziende”. (Claudia Pennucci)


LA FORMAZIONE CONFCOMMERCIO 2015 IN PROVINCIA DI AREZZO


I numeri
359 CORSI E PROGETTI PROMOSSI (355 nel 2014)


11.198 ORE DI FORMAZIONE EROGATE (11.740 nel 2014)


4.922 ALLIEVI FORMATI (4.112 nel 2014)


 













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