Edili, Pietro Sgrevi eletto presidente provinciale





















“Un tempo quando avevano due soldi da parte le famiglie aretine ristrutturavano il bagno, oggi preferiscono spendere per un viaggio. Un tempo compravano la doccia ad idromassaggio, ora vanno alle terme. E il nostro settore, tra cambiamento di abitudini e crisi dell’edilizia, si è dovuto adeguare”. Lo rivela Pietro Sgrevi, presidente provinciale dei rivenditori di materiali edili della provincia di Arezzo. Riuniti all’interno della Confcommercio sotto la sigla di Ferdercomated (Federazione Commercianti Materiali Edili), gli imprenditori della categoria sono 106 in provincia di Arezzo, 8.500 in Italia, e si occupano di commercio all’ingrosso e al dettaglio di materiali per l’edilizia.


Dal cemento ai mattoni, dalle mattonelle al parquet per finire con camini e arredi per bagno e cucina, i rivenditori all’ingrosso e al dettaglio riforniscono privati e imprese di costruzioni. Il loro comparto “fattura” in totale circa 16 miliardi di euro l’anno, di cui circa 180 milioni di euro nella sola provincia aretina.



“In questi anni di crisi Arezzo ha perso diverse aziende del settore, alcune storiche; tutte hanno ridimensionato gli affari o si sono trovate una specializzazione particolare per andare avanti”, prosegue Sgrevi, 50 anni, aretino, alla guida dell’azienda di famiglia fondata nel 1961 da suo padre e suo zio. Insieme a lui siedono nel consiglio direttivo provinciale il past president Vittorio Basagni, Claudio Barbagli, Paolo Barboncini, Giulio e Giorgio Giorni, Andrea Imparati, Giuseppe Limoni, Andrea Nicoletti e Fabrizio Sonnati.


Tra le sfide che aspettano il gruppo neo costituito, quella di accompagnare gli operatori fuori dalla crisi che ha attanagliato il settore. “Il nostro obiettivo è dare impulso al mercato delle ristrutturazioni per aprire nuovi sbocchi al commercio di materiali edili”, sottolinea il neo presidente Pietro Sgrevi, “è questa l’unica via per ridare ossigeno al nostro comparto dopo gli anni della grande crisi dell’edilizia, che ancora non si è chiusa, ma soprattutto con la battuta d’arresto sul fronte delle nuove costruzioni. Per fortuna il nostro territorio può contare su un ricco patrimonio edilizio da rivalutare, ci sono quindi tutti i margini per superare l’impasse e riprendere a crescere, puntando sulla qualità. Per fortuna anche per il 2016 il Governo ha confermato il bonus fiscale per le ristrutturazioni e il risparmio energetico ”.


Chi spende per la casa oggi lo fa in maniera più attenta, “sia per questioni economiche sia perché grazie ad internet è molto più informato di un tempo, o crede di esserlo, perché in realtà la rete genera anche molta confusione”, spiega Sgrevi. Un fatto è certo: i gusti degli aretini in fatto di edilizia residenziale e interni sono molto cambiati negli ultimi quindici anni: “le vendite di parquet, per esempio, sono crollate del 50%, si preferiscono le piastrelle in gres porcellanato effetto legno. Chi ancora vuole il legno vero non usa più la tavola di massello ma il multistrato e opta per essenze di casa nostra come il rovere, all’insegna del pavimento equo e sostenibile ha detto addio a quelle tropicali come l’iroko o il wengè, che si portavano dietro lo spettro del diboscamento della foresta tropicale”.


“Per quanto riguarda il bagno, se prima il must era la vasca ad idromassaggio, oggi lo è la doccia emozionale, con la cascata di acqua e le luci che cambiano colore secondo le indicazioni della cromoterapia. Chi può concedersi un lusso, si fa installare anche una minipiscina interna o esterna, i costi si aggirano intorno alle 4 o 5mila euro. E per la rubinetteria si privilegiano le marche italiane, che utilizzano leghe con basso tenore di metalli potenzialmente velenosi come il nichel. In generale, c’è più attenzione al benessere proprio e dell’ambiente, ecco perché si privilegiano materiali di qualità e meno inquinanti”.


Proprio la qualità è alla base della proposta di un’alleanza fra rivenditori, costruttori e artigiani, che Sgrevi lancia in favore degli utenti finali: “ci vuole una rete votata all’eccellenza, che sappia distinguersi sul mercato, in passato penalizzato a volte dalla scarsa qualità e dal pressappochismo di alcuni. L’unica risposta alla stretta della domanda sul fronte edilizio deve essere la garanzia di assoluta qualità degli investimenti per i nostri clienti. Poi ci sono nuove necessità da cogliere, come quelle legate al risparmio energetico o alla sicurezza, per le quali vedrei bene anche un dialogo maggiore con i professionisti della progettazione, geometri, architetti e ingegneri in primis”.


Un altro capitolo della presidenza Sgrevi, infine, sarà dedicato alla crescita manageriale degli operatori: “stiamo pensando a percorsi formativi mirati, per sviluppare le conoscenze di marketing e comunicazione d’impresa declinate secondo le nuove tecnologie”.













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