Sono ancora molte in Italia le imprese che hanno la Pec irregolare (mancante, inesistente o non funzionante) e che dal 2 ottobre prossimo potrebbero incorrere in una sanzione piuttosto elevata.
Possedere un indirizzo di posta elettronica certificata, che facilita i rapporti con la Pubblica amministrazione, era già un obbligo dal 2008 per le società e dal 2012 per le imprese individuali. Ma se la mancata comunicazione prevedeva finora solo un blocco temporaneo per l’invio di pratiche telematiche al Registro imprese, ora invece può comportare una multa da 30 a 1.500 euro per le imprese individuali e da 206 a oltre 2mila euro per le società.
Lo stabilisce la recente conversione in legge (avvenuta lo scorso 15 settembre) del decreto Semplificazioni.
È quindi necessario non solo che le imprese possiedano un indirizzo Pec, ma anche che lo comunichino entro il primo di ottobre alla Camera di Commercio di riferimento, a meno che non lo abbiano già fatto. Nessuna comunicazione, infatti, è dovuta da parte delle imprese che hanno già iscritto un indirizzo Pec valido, attivo e nella loro disponibilità esclusiva.
Chi ha già provveduto a farlo è opportuno che ne verifichi periodicamente il regolare funzionamento e l’utilizzo.
Comunicare un indirizzo Pec al Registro imprese è semplice ed immediato attraverso un modulo da compilare sul sito www.registroimprese.it fornendo il codice fiscale dell’impresa e del legale rappresentante e, appunto, l’indirizzo Pec.
Chi avesse bisogno di assistenza in questa fase, o dovesse attivare una Pec per la prima volta, può rivolgersi agli uffici della Confcommercio di Arezzo (Liala Basagni), al numero di telefono 0575 350755, liala.basagni@confcommercio.ar.it.