L’Inps ha reso disponibile il modulo AP142, il modello di dichiarazione da allegare alla domanda di riscatto di laurea nei casi in cui sia stata esercitata l’opzione per la liquidazione della pensione esclusivamente con le regole di calcolo del sistema contributivo.
L’ormai nota “terza via” del riscatto di laurea, che si affianca a quello ordinario e a quello per inoccupati, è stata introdotta nel nostro ordinamento con il decreto legge n. 4/2019. Il decreto, con l’inserimento del comma 5-quater nell’articolo 2 del Decreto Legislativo n. 184/1997, ha previsto il cosiddetto riscatto light, identico, di fatto, alla misura prevista per gli inoccupati.
Può ricorrere al riscatto light anche chi decida di optare per il calcolo contributivo, chi scelga il computo in gestione separata e le lavoratrici che rientrano nei requisiti per richiedere opzione donna.
Eliminato ogni limite anagrafico, inizialmente previsto, è stata mantenuta solo la previsione di dover riscattare periodi cronologicamente ricadenti nell’applicazione del metodo contributivo.
Chi può chiedere il riscatto della laurea light
L’Inps, con la circolare n. 6/2020, ha chiarito alcuni aspetti inerenti alla possibilità di riscatto light per quanti esercitino opzioni o presentino domande di pensione che comportino il passaggio al metodo contributivo.
Chi, avendo meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 e almeno 15 anni totali di contributi di cui 5 maturati a partire dal 1996, eserciti l’opzione per il calcolo contributivo, potrà beneficiare del riscatto light per le domande presentate dopo aver adottato tale scelta irrevocabile anche per periodi anteriori al 1996 o di competenza del metodo retributivo.
Cosa che, al contrario, non accade per quanti abbiano presentato domanda di riscatto prima di esercitare l’opzione del riscatto light (è giusto al posto di “in esame”?)
La stessa possibilità viene riconosciuta a chi, in possesso dei requisiti previsti per richiedere l’opzione al contributivo oltre ad aver versato almeno un contributo nella Gestione Separata, volesse esercitare la facoltà di computo in tale gestione, con conseguente passaggio al sistema contributivo. Gli interessati possono chiedere che l’onere sia calcolato con metodo agevolato, presentando domanda di riscatto contestualmente a quella di pensione.
Nel caso in cui l’anzianità acquisita faccia, però, venir meno uno dei requisiti previsti, la domanda di computo non potrà essere accolta.
In ultimo, anche le lavoratrici che volessero aderire ad Opzione Donna, qualora in possesso di almeno 58 anni di età se dipendenti o 59 anni se autonome e 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2019, possono presentare domanda di riscatto agevolato contestualmente a quella di pensione. Inoltre, presentando la domanda, potranno richiedere che l’onere venga rideterminato con il criterio contributivo anche per domande di riscatto già presentate, ma non ancora definite.
Nel caso in cui, poi, si dovesse rinunciare alla domanda di pensione con Opzione Donna, l’onere sarà rideterminato in base alle regole generali.
Come compilare il modello di dichiarazione AP142
L’Inps, ad inizio di aprile 2020, ha reso disponibile sul proprio sito il modello di dichiarazione (modello AP142) che deve essere allegato alla domanda di riscatto nei casi in cui si sia optato per una delle soluzioni che comportano la liquidazione della pensione con l’applicazione del calcolo contributivo.
Il modello, editabile, dovrà essere allegato alla domanda telematica di riscatto di laurea che potrà essere presentata direttamente o per il tramite dei patronati.
Dopo aver indicato i propri dati anagrafici e di contatto, l’interessato, o un suo superstite, dovrà inserire i riferimenti della domanda di riscatto a cui allegherà la dichiarazione, indicando anche la gestione previdenziale in cui la domanda viene presentata e i periodi oggetti di riscatto.
Successivamente l’interessato dovrà dichiarare se ha esercitato l’opzione per il contributivo o se ha presentato domanda di pensione con una misura che implichi il passaggio al contributivo.
A differenza di quanto indicato nella circolare n. 6/2020, oltre agli accessi già citati con computo in Gestione Separata e Opzione Donna, nel modulo c’è anche la possibilità di domanda di pensione in totalizzazione che pur comportando il passaggio al metodo contributivo, a differenza dell’opzione per il contributivo o del computo, permette di avere anche più di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, aprendo ulteriormente le maglie per quanti volessero beneficiare del riscatto agevolato.
In entrambi i casi sarà necessario indicare la data di presentazione dell’una o dell’altra domanda.
L’interessato, prima di firmare il modulo, dovrà indicare, qualora si tratti di domanda per un riscatto degli anni di corso di studi universitario, se richiede che l’onere venga calcolato con metodo agevolato o metodo ordinario.
Box in evidenza…
Il riscatto agevolato conviene?
L’onere del riscatto agevolato, deducibile dal reddito, sarà decisamente più basso rispetto a quello che sarebbe risultato dall’applicazione della riserva matematica, essendo pari, per ogni anno di laurea riscattato, a 5.265 euro nel 2020. Inoltre, dato che gli anni riscattati valgono sia al diritto sia alla misura della pensione, la propria anzianità contributiva subirà un incremento grazie al quale si potranno avvicinare cronologicamente gli accessi a pensione che si basano, tra gli altri requisiti, anche sul totale di contributi maturati.
La convenienza dovrà essere valutata caso per caso, ma data la consistenza delle domande presentate il riscatto agevolato rimane un’opzione appetibile per molti contribuenti.
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