Carburanti: con lockdown in Toscana – 90%. Un benzinaio adesso guadagna 10 € al giorno





















Il crollo delle vendite di carburanti, conseguenza diretta del lockdown, sta mettendo in ginocchio i gestori e centinaia, anche in Toscana, sono gli impianti sono a rischio fallimento. Pur con difficoltà di ogni natura, al momento la distribuzione carburanti è tuttora attiva e garantisce i rifornimenti sia in sola modalità self-service sia in modalità servito. Nel mese di marzo i punti vendita, nella nostra Regione, hanno perso il 90% dei ricavi, nonostante gli accordi firmati con i principali fornitori petroliferi per attenuare il peso che grava sulle gestioni.


“La nostra categoria è allo stremo”, spiegano i presidenti regionali Figisc-Confcommercio Marino Milighetti e Faib-Confesercenti Marco Princi , “per questo abbiamo chiesto alla Regione Toscana una deroga alla attuale legislazione che impone l’apertura continuata degli impianti, permettendo ad ogni gestore di potersi gestire autonomamente l’orario in base al flusso registrato in queste settimane di crisi”.


“In questa situazione”, proseguono i presidenti delle due associazioni di categoria, “i costi fissi di gestione, utenze e servizi ed il costo sostenuto per il personale rappresentano un peso economico insopportabile per le gestioni. Basti considerare il fatto che ad ora i nostri impianti hanno un ricavo lordo che potremmo stimare in poco più di 10 €/giorno derivante dai carburanti. Il che significa 300 €/mese. Non credo che riusciremo a continuare a garantire il servizio pubblico ancora per molto”.


In attesa di provvedimenti che vadano nella direzione auspicata dalla nostra organizzazione, Milighetti e Princi lanciano quindi il loro appello alla Regione Toscana. “Alla Regione, che ben conosce la situazione del settore e che, informalmente, ha riconosciuto la bontà delle nostre richieste, chiediamo non solo che nella prossima ordinanza sia contenuta la deroga sugli orari, ma anche che in tutte le stazioni vengano effettuati gli esami sierologici a titolari e dipendenti”.













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