Confcommercio "emergenza centri storici in Casentino"





















Stop all’apertura di medie strutture di vendita, che distraggono flussi dai centri storici spostandole nei poli commerciali esterni. Più attenzione a decoro, viabilità e fruibilità dei borghi Casentinesi e  più sostegno alle imprese che ne animano il cuore. Sono queste, in estrema sintesi, le richieste che la Confcommercio sottopone ai candidati a Sindaco dei Comuni  casentinesi, in vista del prossimo appuntamento elettorale con le Amministrative 2019.

 

“A tutte le formazioni politiche che stanno presentando i propri candidati vogliamo sottolineare che esiste in Casentino una vera e propria emergenza centri storici”, fa sapere il presidente della delegazione territoriale della Confcommercio Adelmo Baracchi, “i futuri amministratori delle nostre città devono tenerne conto se vogliono salvaguardare il futuro dell’economia e dei nostri borghi”.

 

“L’offerta commerciale nella nostra vallata è ormai satura da tempo, non c’è più spazio per altri investimenti della distribuzione organizzata se non decretando la morte definitiva dei piccoli negozi, che già fanno fatica ad andare avanti, fra contrazione dei consumi e concorrenza sempre più accesa. Basta guardare quanti fondi sfitti sono nei nostri centri storici, a partire da Bibbiena, ma anche a Poppi, Pratovecchio e Stia, dove pure l’Amministrazione negli ultimi anni ha messo a disposizione risorse per sostenere la rete distributiva tradizionale”, prosegue Baracchi.

 

“È auspicabile che si crei una strategia di promozione e valorizzazione dei centri storici, seria e a lungo termine, visto che le iniziative spot non hanno portato grandi risultati. Intanto, bisogna proseguire con più forza nel sostegno alle botteghe commerciali e artigianali, offrendo incentivi e agevolazioni a chi apre nei centri storici, poi prendere provvedimenti concreti per riqualificare i nostri borghi”. Il presidente della Confcommercio casentinese fa qualche esempio: “ripensare arredi urbani e infrastrutture, magari fare accordi con i proprietari dei fondi liberi perché li ristrutturino per agevolarne l’affitto. Il decoro urbano è una parte importantissima: inutile richiamare gente nei centri attraverso gli eventi se poi non si offrono spazi piacevoli da vivere, dove passeggiare e fare shopping sia un piacere”.

 

Nel caso specifico di Bibbiena, Confcommercio auspica “la riapertura al traffico  di piazza Tarlati nei mesi invernali, per rendere il centro storico più fruibile, mentre nei mesi estivi va benissimo che resti chiusa perché anche grazie ai turisti l’affluenza è garantita. Poi servirebbe una segnaletica migliore per indicare il centro  e i parcheggi. Infine, una riqualificazione del mercato con lo spostamento delle bancarelle degli ambulanti in via Garibaldi e piazza Tarlati, per renderlo più centrale, sfruttando piazza della Resistenza come parcheggio per i clienti”. Altra priorità tutta bibbienese è quella di “riportare in centro storico gli uffici di pubblica utilità come le banche o il Comune, che ormai manca da un anno. Insomma, lo shopping non basta, dobbiamo dare motivazioni serie e stringenti alle persone per farle venire in centro”.

 

Poi c’è il capitolo turismo: “con due mete importanti come Camaldoli e La Verna sembra impossibile che il resto del Casentino sia così poco visitato”, sottolinea il presidente Adelmo baracchi, “per non parlare del potenziale ancora inespresso del Parco Nazionale. È vero, la vallata è penalizzata perché fuori dalle grandi strade di percorrenza, ma forse un po’ meno campanilismo e un po’ più di collaborazione fra i Comuni servirebbe a dare ai nostri centri quella ribalta che meritano. E a cascata i benefici, in termini di occupazione e benessere, ci sarebbero per  tutti, non solo per le imprese del turismo”.












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