C’è anche il futuro del centro storico fra i punti ‘caldi’ del documento che la Confcommercio sta consegnando a tutti i candidati a Sindaco di Giovanni Valdarno, mano a mano che le formazioni politiche presentano la propria lista. Un documento che raccoglie, in estrema sintesi, riflessioni e proposte dell’organizzazione di categoria.
“Per noi anche le periferie sono molto importanti, ma è innegabile che il centro storico sia la cartina al tornasole della vivibilità di una città, è lì che si misura lo stato di salute della sua economia e, più in generale, del benessere cittadino”, spiega il presidente della Confcommercio sangiovannese Paolo Mantovani, “per questo vogliamo che chi si candida ad amministrare la città abbia bene in mente le criticità che ad oggi stanno mettendo in pericolo il centro, ma anche le possibili vie d’uscita”.
Al primo posto, secondo la Confcommercio, sta il pericolo di desertificazione commerciale: “un processo purtroppo in atto in molte città, a livello nazionale”, dice Mantovani, “qualche anno fa trovare un fondo libero in centro a San Giovanni era praticamente impossibile. Oggi se ne contano almeno una dozzina fra corso Italia e piazza Cavour, tutti con il cartello affittasi. Non è un bel segnale. Stare in centro costa molto di più alle imprese e non è sempre detto che ne guadagnino in visibilità e in affari, soprattutto se in giro non ci sono turisti e i residenti diminuiscono. Purtroppo anche da noi la progressiva scomparsa di uffici di pubblica utilità, spostati altrove, ha fatto diminuire l’affluenza di pubblico, dunque di potenziali clienti per le imprese. Per questo motivo auspichiamo che vengano fissate riduzioni di tariffe e imposte di competenza comunale o altri incentivi per le attività che, nonostante le difficoltà, vogliono restare nel centro storico. Del resto, la presenza di una rete distributiva capillare alza il valore immobiliare delle case, va quindi difesa e sostenuta come patrimonio collettivo, non solo degli imprenditori coinvolti”.
Secondo la Confcommercio, per far vivere il centro storico e le sue attività economiche occorre innanzitutto farlo tornare ad essere una meta privilegiata di passeggio e frequentazione quotidiana. “Intanto migliorando il decoro urbano per rendere la città più accogliente”, sottolinea Mantovani, “poi incentivando l’apertura di nuove attività economiche”. E se i negozi tradizionali fanno più fatica a resistere, sotto i colpi della contrazione dei consumi, si può sempre puntare sulle attività legate alla somministrazione, che richiamano gente.
“Gli stili di vita sono molto cambiati, sempre più persone oggi mangiano fuori casa per comodità, per motivi di lavoro o di studio. Così, il mondo del food attira persone, aumenta il passeggio e quindi anche le opportunità per gli altri negozi di avere clienti”, sottolinea il presidente della Confcommercio sangiovannese. “È quindi indispensabile che l’Amministrazione favorisca questa mutazione del tessuto economico richiamando investimenti di qualità nel settore, anche nell’ottica di sostenere l’occupazione”.
Ad oggi gli imprenditori della ristorazione, sia tradizionale che fast food come pizzerie a taglio o simili, preferiscono investire in altri centri del Valdarno. “Figline, Incisa, Terranuova”, chiarisce il presidente territoriale della Confcommercio, “San Giovanni non è considerata una ‘buona piazza’ per queste attività perché non c’è ancora molto turismo e il passaggio di residenti e visitatori è in flessione. Un Sindaco deve saper cogliere questi segnali del mercato, capirne le motivazioni e, se possibile, correre ai ripari per invertire la tendenza”.
“Confcommercio è impegnata da diversi anni nella rivitalizzazione del centro”, ricorda Mantovani, “abbiamo proposto iniziative di vario genere: da manifestazioni legate al cibo di strada ad animazioni musicali e per bambini, ma gli eventi da soli non bastano se non sono inseriti in una strategia complessiva di rilancio, che deve per forza di cose vedere in prima fila l’Amministrazione Comunale. È questa strategia che ci aspettiamo dal nostro futuro primo cittadino”.