Ape Social prorogata per il 2019





















Il decreto legge approvato lo scorso 28 gennaio e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 gennaio scorso ha confermato la proroga di un’altra misura di anticipo pensionistico: l’Ape social.
Non solo quindi Quota 100 e Opzione donna le novità introdotte dunque, ma come spiegato sul sito Inps, dal 28 gennaio 2019 sono state riaperte le domande per verificare le condizioni di accesso all’Ape social, la pensione anticipata riservata ad alcune categorie di lavoratori che, nel corso del 2019, maturano i requisiti previsti dalla legge. Possono presentare domanda anche coloro che hanno maturato i requisiti previsti dalla legge negli anni precedenti, ma solo a due condizioni:



  • se permangono i requisiti al momento d’invio dell’istanza;

  • e se il richiedente non abbia già provveduto ad avanzare la relativa domanda.


APE SOCIAL, COS’È – L’Ape social è un tipo di pensione anticipata che ha il fine di accompagnare soggetti in possesso di determinati requisiti (che abbiano almeno 63 anni di età, non siano titolari di pensione diretta in Italia o all’estero e si trovino nelle condizioni determinate dalla legge) verso la pensione di vecchiaia (per il 2019-2020 pari a 67 anni).


Per avere accesso all’Ape social è necessario, innanzitutto, aver già compiuto i 63 anni di età e non essere titolari di pensione diretta. I beneficiari, poi, devono essere iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi o alla gestione separata e devono trovarsi in una delle seguenti condizioni:



  • disoccupati: lavoratori dipendenti che si trovino in stato di disoccupazione, per licenziamento o dimissioni per giusta causa o scadenza contratto a termine, e che abbiano terminato gli ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi. Se la disoccupazione è dovuta alla scadenza di un contratto a termine, ci vogliono almeno 18 mesi di lavoro dipendente nei tre anni precedenti;

  • caregiver: lavoratori dipendenti o autonomi, che assistono da almeno 6 mesi coniuge o parenti di primo grado conviventi con handicap grave, oppure parenti e affini fino al secondo grado se i genitori o il coniuge del parente con handicap grave abbiamo almeno 70 anni o siano a loro volta in condizioni di disabilità;

  • lavoratori con disabilità o invalidi, pari almeno al 74% o anche più;

  • addetti a mansioni gravose: solo se appartenenti a una delle 15 categorie previste dalla normativa, e svolgono le attività gravose da almeno 6 anni negli ultimi 7 oppure 7 anni negli ultimi dieci, e avere almeno 36 anni di contributi.


I soggetti interessati potranno presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso all’APE sociale entro i termini di scadenza:



  • del 31 marzo 2019;

  • del 15 luglio 2019 e, comunque, non oltre il 30 novembre 2019.


Le domande presentate oltre i suddetti termini di scadenza ed entro il 30 novembre 2019 saranno prese in considerazione esclusivamente se all'esito del monitoraggio delle domande presentate entro i termini suindicati, residuano le necessarie risorse finanziarie.


 


Certificazione dell’Inps del diritto all’Ape sociale 2019


Una volta ricevute le domande di certificazione dei requisiti, l’Inps deve verificare, in base al numero dei richiedenti e dal perfezionamento o meno delle condizioni richieste, quali sono i beneficiari dell’anticipo pensionistico. Non tutti i requisiti, comunque, devono essere perfezionati alla data di invio della domanda di certificazione, in quanto alcuni possono essere certificati dall’Inps in prospettiva, come il possesso degli anni di contributi richiesti per la categoria di appartenenza.


Verificata la sussistenza dei requisiti, ai beneficiari è inviata una comunicazione dall’istituto in cui sono certificati i requisiti per l’Ape sociale.


Le comunicazioni degli esiti delle domande di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio, in particolare, perverranno entro:



  • il 30 giugno 2019 per le domande di verifica delle condizioni già presentate entro il 31 marzo 2019;

  • il 15 ottobre 2019 per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 15 luglio 2019;

  • il 31 dicembre 2019 per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 30 novembre.


 


La decorrenza del trattamento non potrà essere comunque anteriore al 1° febbraio 2019 e dipenderà, oltre che dall’avvenuto perfezionamento dei requisiti richiesti, dalla data di presentazione della domanda di accesso al beneficio.


L’Inps  infine  specifica che, tutti coloro che avranno presentato domanda di verifica delle condizioni di accesso entro e non oltre il 30 novembre 2019, ed ai quali sarà stata accolta la domanda di verifica delle condizioni, potranno presentare domanda di APE sociale anche successivamente alla scadenza della sperimentazione.


 


Infatti la novità più significativa del documento è che, a differenza di quanto detto in primo tempo dall’Istituto di Previdenza, potranno fare domanda di accesso all’Ape sociale anche coloro che hanno ottenuto la certificazione entro il termine di sperimentazione della misura (ora 31.12.2019), cristallizzando, in sostanza, il diritto alla fruizione dello strumento anche in un momento successivo al termine della sperimentazione. La novità è frutto di un parere del Ministero del lavoro pervenuto lo scorso 10 gennaio 2019 con riferimento a coloro che avevano la certificazione al 31.12.2018.


BOX IN EVIDENZA


La presentazione della domanda dopo il 31/12/2019


Per poter accedere dopo il termine della sperimentazione le sedi Inps dovranno verificare il permanere, al momento dell’erogazione, dei requisiti già in possesso del beneficiario al 31 dicembre 2019. Pertanto, tutti coloro che avranno presentato domanda di verifica delle condizioni di accesso entro e non oltre il 30 novembre 2019, ed ai quali sarà stata accolta la domanda di verifica delle condizioni, potranno presentare domanda di APE sociale anche successivamente alla scadenza della sperimentazione, ma pur sempre nel rispetto dei limiti della capienza degli stanziamenti previsti dalla legge.


Per qualsiasi problematica attinente l’argomento trattato, o per altra questione di natura previdenziale, il Patronato 50&PiùEnasco offre tutta la consulenza e l’assistenza necessarie













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