“Stiamo per archiviare un altro anno difficile. I primi sei mesi sono stati duri soprattutto per il commercio, stretto all’angolo da consumi interni ancora molto lenti; dall’inizio dell’estate per fortuna qualcosa si è mosso, in maniera più marcata da luglio in poi. L’autunno in quanto a vendite si è chiuso più o meno agli stessi livelli dello scorso anno, ed è già una gran notizia per un periodo così. Dicembre è partito lento, per fortuna ci sono gli eventi che salvano il risultato almeno nel fine settimana. Se non ci fossero quelli, non so davvero come potrebbe andare”. È una sintesi amara, ma assai realistica, quella che la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini traccia del 2018 in provincia di Arezzo.
“A scanso di equivoci”, aggiunge, “il nostro territorio continua a difendersi bene, in Toscana ci sono aree dove la crisi batte ben più duramente. Da noi, se a fine anno chiuderanno un po’ di negozi sarà per lo più perché i titolari hanno raggiunto l’età pensionabile. Ma è già un segnale da tenere presente, se attività consolidate non trovano più chi le voglia proseguire”.
“In generale, le famiglie sono molto caute, pur disponendo di un reddito maggiore tendono al risparmio, hanno paura del futuro, vista l’incertezza politica ed economica che ancora caratterizza il nostro Paese”, sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “per far volare i consumi, lo diciamo da tempo, si dovrebbe alleggerire il peso fiscale che grava su imprese e famiglie. E poi manca quella stabilità che ha come corollario l’ottimismo, la spinta verso lo sviluppo. Sembra di viaggiare al minimo per paura di sprecare benzina”.
Molte cose stanno cambiando anche negli stili di consumo: “risparmio, riciclo, riuso continuano ad essere le parole d’ordine”, spiega la presidente Lapini, “poi ci sono l’e-commerce e la caccia spasmodica al prezzo più conveniente. A volte pare che senza uno sconto o un’offerta speciale nessuno sia più incline all’acquisto. Il Natale riporta un po’ di ordine: è il momento giusto per fare o farsi un regalo, magari sempre una cosa utile, ma con un design più sfizioso o una qualità più alta di quella che ci saremmo concessi normalmente. Insomma, la voglia di stare bene resta negli aretini ed è sempre forte, così come quella di fare shopping, ma si scontra con una realtà che tira coi piedi per terra”.
Le note più positive del 2018 arrivano dal turismo: “in Toscana i numeri di arrivi e presenze stanno crescendo notevolmente, la regione compare sempre in testa alle classifiche dei luoghi preferiti da visitare per italiani e stranieri”, ricorda il direttore Marinoni, “la nostra provincia può beneficiare ancora di più di questa tendenza e la creazione della Fondazione Intour Arezzo, che finalmente dota il territorio di uno strumento per coordinare la governance e creare prodotti turistici appetibili dal mercato, apre prospettive interessanti”.
Importante sarà poi, secondo la Confcommercio, continuare a puntare su eventi di animazione e di grande richiamo: “far parlare di noi, portare gente nelle città, questo è il segreto per dare ossigeno alle imprese e sostenere l’occupazione. Noi lo sosteniamo da molti anni e siamo stati i primi a puntare proprio sui grandi eventi, da quelli culturali, come la Mostra sulla Madonna dei Fusi che aprì gli anni Duemila, a quelli più pop, come il Mercato Internazionale, il Villaggio Tirolese e le tante manifestazioni organizzate attraverso i Centri Commerciali Naturali. Nel capoluogo anche quest’anno il Mercatino di piazza Grande ha dato la spinta in più alla Città del Natale, registrando risultati mai visti prima in termini di affluenza. E la ricaduta c’è stata per tutti, dalla ricettività alla ristorazione, ai negozi”.
“In effetti”, gli fa eco la presidente Anna Lapini, “da metà novembre in poi gli incassi del fine settimana sono sempre stati ottimi. Certo, per avere lo stesso risultato di qualche anno fa ci vogliono molti più scontrini perché l’importo medio di spesa si è ridotto. Purtroppo il picco di due giorni non basta a ripianare i vuoti del resto della settimana. Ma andiamo avanti con coraggio e ottimismo: sono le qualità di ogni imprenditore, abituato a combattere con passione”.