In provincia di Arezzo i saldi invernali 2019, al via sabato 5 gennaio, dovrebbero mantenersi in linea con quelli dello scorso anno. È quanto auspicano gli operatori della provincia di Arezzo ascoltati dalla Confcommercio. Nelle previsioni dell’associazione di categoria, anche il budget degli aretini dovrebbe restare lo stesso del 2018, e comunque superiore rispetto alla media nazionale di 140 euro a persona: 167 euro pro capite, circa 400 a famiglia. E sarebbero almeno sei su dieci le famiglie aretine pronte a partecipare al grande “rito” delle vendite di fine stagione.
“Le aspettative di molti negozianti restano alte, ma tutti sono consapevoli che l’interesse dei consumatori per i saldi è stato mitigato dalle promozioni importanti che hanno segnato il mese di novembre nei giorni del Black Friday e che hanno rallentato un po’ anche lo shopping natalizio”, commenta il presidente provinciale di Federmoda Confcommercio Paolo Mantovani.
“Le vendite dell’autunno-inverno sono partite al rallenty, visto il clima mite che ha contraddistinto la stagione”, spiega Mantovani, “si sono mosse nella seconda metà di novembre, mese che si è chiuso in crescita rispetto all’anno scorso grazie al fenomeno Black Friday. A dicembre si è vista tanta gente in giro, ma alla fine gli affari, seppure buoni, sono stati minori rispetto a quanto si poteva supporre. Ora a gennaio speriamo che i saldi mantengano il loro appeal, ma il timore è che i consumatori abbiano perso un po’ l’abitudine a questo appuntamento, presi come sono a cercare offerte e sconti tutto l’anno. E non è solo questione di crisi, è anche un fatto psicologico: ormai quasi non c’è vendita che non si concluda con la richiesta di un piccolo sconto perché la gente vuole un riconoscimento del proprio status di cliente. E poi è condizionata dalle continue possibilità di acquisto che fanno leva sul prezzo sia off che online”.
Nel cambiamento delle abitudini di consumo incidono tempi e modelli del commercio elettronico: “l’online prima ha fatto cadere i confini spaziali, poi anche quelli temporali”, sottolinea il presidente della Federmoda-Confcommercio aretina, “oggi ragionare in termini di stagione e fine stagione ha poco senso e se ne sono accorti anche la grandi case della moda, che infatti non lavorano più solo sulle collezioni stagionali ma anche sulle ‘limited edition’ e sulle ‘capsule collection”, ovvero collezioni tematiche e limitate, di cadenza perfino mensile, nate a volte da collaborazioni. Il risultato è che in negozio nei prossimi giorni avremo la merce invernale scontata, la preview delle collezioni primaverili e i prodotti delle limited edition a prezzo pieno. Una vendita composita a cui dobbiamo sempre più adeguarci”.
Fra le tendenze in atto, Paolo Mantovani annota un riequilibrio nella vendita tra accessori e abbigliamento, dopo che per un po’ di tempo i primi (borse, sciarpe, cappelli e calze) l’avevano fatta da padroni nella selezione dei regali. Tra gli stili, da segnalare il fenomeno trasversale dello “street wear” che dilaga e conquista clienti di ogni genere: piumini, felpe, sneakers, zaini per uno stile comodo e informale adatto ad ogni età. “Sicuramente saranno questi anche i top di vendita nel periodo dei saldi, sempre accompagnati dalla borsa “must have” per la donna e la maglia o la felpa per l’uomo”, anticipa Mantovani.
Sul risultato finale degli affari peserà comunque il clima di incertezza che si continua a respirare nel Paese: “ce ne accorgiamo ogni giorno parlando con i clienti, ci sono tanti fattori che spaventano le famiglie, dall’instabilità politica all’economia fino al terrorismo. Paure che frenano l’impulso agli acquisti”.
I punti vendita interessati ai saldi in provincia di Arezzo sono circa mille, tra negozi di abbigliamento, calzature, tessili, mercerie e articoli sportivi, che per sessanta giorni potranno offrire merce stagionale a prezzi scontati
In questi giorni, come di consueto Confcommercio ricorda agli operatori associati le principali regole da rispettare per effettuare in maniera corretta le vendite di fine stagione. Tra queste, l’obbligo di accettare carte di credito/debito e quello di indicare per ogni prodotto il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Per quanto riguarda il cambio della merce acquistata, è rimesso alla discrezionalità del negoziante, ovviamente a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, della riduzione o restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Ultima cosa da ricordare: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi non appartenenti alla stagione in corso.