Valdarno, vendite di Natale al rallenty





















Dopo un novembre in media più brillante degli altri anni sotto il profilo dei consumi, il dicembre in Valdarno è partito un po’ lento. “Manca ancora un vero sprint per la corsa ai regali”, fa notare la responsabile della delegazione sangiovannese Laura Cantini, “qualcuno li ha anticipati a fine novembre, nei giorni del Black Friday, invogliato dai tanti sconti che campeggiavano nelle vetrine. Altri aspetteranno l’ultima settimana. Molti si stanno ancora guardando in giro alla ricerca del dono più originale al prezzo migliore”.


Secondo Confcommercio, il prossimo non sarà un Natale austero, ma le famiglie sono ancora molto caute nei consumi perché l’incertezza politica ed economica del Paese getta ombre sul futuro. Secondo le previsioni di spesa, ogni valdarnese dovrebbe investire nei regali un budget di circa 170 euro, più o meno in linea con quello dello scorso anno.


“L’effetto Natale non perde il suo smalto: resta la voglia di fare regali e di trattarsi bene”, sottolinea la responsabile della delegazione Confcommercio di Montevarchi Roberta Soldani, “prodotti enogastronomici di qualità, giocattoli, abbigliamento e calzature sono i più gettonati da mettere sotto l’Albero. Poi ci sono trattamenti di bellezza, smartphone e informatica di consumo. Per i regali di più piccolo importo immancabili profumeria, bigiotteria e libri, che in questo mese hanno sempre un’accelerata nelle vendite”.


“Innegabile che la leva del prezzo abbia il suo fascino per molti consumatori, costretti a destreggiarsi tra la voglia di shopping e le disponibilità effettive del portafoglio. Ma direi che c’è anche una componente psicologica: ormai  questa è diventata quasi una moda”, aggiunge Laura Cantini. “Non ci sarebbe nulla di male, se non che, a volte, tra sconti e offerte tutto l’anno si rischia di perdere di vista il vero valore di un oggetto. E poi c’è il discorso della qualità, che va salvaguardato”.


“La rete distributiva tradizionale sta compiendo molti sforzi per venire incontro alle esigenze del consumatore: ricerca e seleziona attentamente i prodotti per mantenere equilibrio fra prezzo e qualità”, spiega Roberta Soldani, “per non parlare della sua funzione sociale: i negozi accendono la città, la rendono viva, offrono servizi. Scegliere un negozio di vicinato per i propri acquisti, anche quelli di Natale, ha un grande valore etico”.


l mese di dicembre è partito iIl mese di dicembre si conferma come il più importante dell’anno per le vendite, concentrando da solo oltre il 10% degli acquisti totali. Ma è dai giorni successivi all’8 dicembre che l’attenzione dei consumatori si concentra tutta sulle spese di Natale.


Lo conferma il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “per Natale regge sia la tradizione del regalo sia la spesa, che in Toscana stimiamo tra i 170 e i 180 euro a testa, cifra in linea con quella dello scorso anno”.


Tra le preferenze di acquisto dei toscani si confermano ai primi posti alimentari (con grande attenzione ai prodotti artigianali di qualità), giocattoli, abbigliamento e calzature. Ma tra i regali, secondo la Confcommercio, ci sarà anche spazio per il benessere personale (trattamenti di bellezza e prodotti per la cura della persona), per gli immancabili smartphone di ultima generazione e per i prodotti informatici e di elettronica di consumo. Insomma, Natale diventa l’occasione giusta per rinnovare gli strumenti tecnologici di uso quotidiano, magari togliendosi qualche sfizio nella scelta del modello.


Ad animare gli incassi di questi giorni c’è anche un po’ di turismo, più che altro italiano, dato il periodo: “le città toscane che hanno investito in un bel programma di eventi natalizi sono riuscite ad attirare persone, anche solo per escursioni giornaliere, ma comunque importanti perché ogni fine settimana movimentano gli affari di pubblici esercizi e negozi”.


Anche le vendite di Natale risentono dei cambiamenti nelle modalità di consumo”, sottolinea Marinoni, “da una parte una maggiore familiarità con l’ecommerce, soprattutto fra gli ‘under 35’, poi la caccia al prezzo migliore, che ha spinto qualcuno ad anticipare qualche regalo addirittura a novembre, nei giorni del Black Friday che garantivano sconti anche importanti”. “Segno”, secondo il direttore di Confcommercio, “che la voglia di spendere rimane vivace, ma si scontra con la realtà: le famiglie, anche quando hanno bilanci stabili e sicuri, hanno paura del futuro e le incertezze della politica non aiutano a superarla. Ecco perché si tende al risparmio”. E i negozi si adeguano: “in diverse città toscane nelle vetrine campeggiano cartelli con varie tipologie di sconti. Siamo nel mese prima dei saldi e sarebbe vietata ogni vendita promozionale, salvo per i motivi stabiliti dalla legge come la ristrutturazione dei locali o la cessazione dell’attività. E il sentore, purtroppo, è che il 31 dicembre abbasseranno per sempre la saracinesca alcuni negozi, in particolare nei centri storici delle piccole città e nelle periferie di quelle più grandi”.


 













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