Dal 9 maggio chi mette in vendita prodotti alimentari dovrà fare molta attenzione all’etichetta. Col decreto legislativo 145/2017, infatti, scatta l’obbligo di indicare la sede e l’indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento degli alimenti. Per chi non lo fa, è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria che varia da 2mila euro a 15mila euro.
Si consiglia pertanto a tutti gli esercenti di controllare i prodotti in negozio e di restituire ai fornitori quelli con etichettatura incompleta.
Per scendere più in dettaglio, sull’etichetta dovranno essere indicati località e indirizzo del centro di produzione (o solo la località se questa consente l’immediata identificazione dello stabilimento) o di confezionamento, se l’alimento è confezionato in uno stabilimento diverso da quello dove è stato prodotto.
L’obbligo riguarda gli alimenti prodotti in Italia e destinati al mercato italiano. In questo modo vengono garantite una corretta e completa informazione ai consumatori, una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo e, di conseguenza, una più efficace tutela della salute
In caso di mancato rispetto dell’obbligo, chi mette in vendita prodotti senza l’indicazione dovuta sarà sottoposto a una sanzione amministrativa pecuniaria che varia da 2mila euro a 15mila euro. Sono previste sanzioni dello stesso importo anche nel caso in cui l’impresa che disponga di più stabilimenti non evidenzi quello effettivo mediante punzonatura o altro segno e sanzioni da 1.000 euro a 8.000 euro se non vengono rispettate le modalità di presentazione.
Per maggiori informazioni contattare la segreteria della FIPE-Confcommercio Arezzo allo 0575350755 o inviando una mail a massimiliano.micelli@confcommercio.ar.it.