Moda, commercianti a raccolta





















Calendario dei saldi, andamento del mercato nel settore moda, crisi e opportunità che si aprono per i dettaglianti. Si parlerà di questo e di altro nell’assemblea provinciale Federmoda Confcommercio, in programma ad Arezzo martedì 31 maggio nella sede dell’associazione di categoria, in via XXV Aprile 12.


Per l’occasione, arriverà in città anche Massimo Torti, segretario nazionale della federazione che raccoglie le imprese commerciali del comparto, circa 900 in provincia di Arezzo fra negozi di abbigliamento, calzature, articoli sportivi, tessuti, intimo, pelletterie e accessori.


L’assemblea si aprirà con i saluti della presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini. Oltre al segretario nazionale Torti, interverranno la presidente regionale toscana di Federmoda Federica Grassini, il presidente provinciale Paolo Mantovani e il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni.


La moda è stata tra i settori più penalizzati dalla crisi dei consumi di questi anni”, dice il presidente provinciale di Federmoda Confcommercio Paolo Mantovani, “il 2015 si è chiuso più o meno agli stessi livelli del 2014, che è già una buona notizia, ma dal 2012 ad oggi si sono persi in Italia almeno 30mila negozi a fronte dei 15mila che hanno aperto”.


“Il mercato interno è ancora fiacco, qualcosa si sta muovendo nelle città più grandi come Milano, Venezia, Roma e Firenze, per i negozi che possono contare sugli acquisti dei clienti stranieri, cinesi in particolare. Ma le imprese multibrand che si trovano tagliate fuori dai percorsi turistici sono ancora in sofferenza, in cerca di una nuova identità”, spiega Mantovani.


“Si tratta di gestire una concorrenza che si fa sempre più agguerrita: da una parte il mercato digitale e l’e-commerce, dall’altra il mercato “drogato” da continue offerte e promozioni che hanno fatto perdere di vista a molti consumatori il vero rapporto qualità-prezzo. Anche il piccolo negozio di provincia deve imparare a destreggiarsi tra queste sfide, se vuole tornare ad essere protagonista del mercato”.


Fra i temi in discussione, anche le vendite di fine stagione: “è in atto nella categoria un confronto sul calendario migliore per i saldi invernali ed estivi. C’è chi vorrebbe restringerne la durata, magari allontanandoli dalla stagione delle vendite normali, chi invece li vorrebbe liberalizzare. Di fatto, i saldi oggi costituiscono almeno il 35% degli incassi annuali di un negozio, ma con la crisi dei consumi e l’overdose di sconti a cui ci sta abituando la grande distribuzione rischiano di diventare fiacchi, annullando anche i loro effetti benefici sulla liquidità di cassa. Per non parlare dell’instabilità climatica degli ultimi tempi, che incide molto sulle vendite”.


Gli stilisti stanno esplorando molte strade per vivacizzare il mercato e ravvivare i consumi: puntano sui colori, sulle fantasie, sul mix&match che permette di mescolare capi nuovi con altri già nel guardaroba per limitare le spese e avere sempre un look appropriato. In più, creano accostamenti di tessuti buoni per ogni clima, dal caldo estivo al freddo invernale. In pratica, puntano ad un armadio per tutte le stagioni, in cui basta sovrapporre o togliere a seconda delle temperature. E ci sono benefici anche per il portafoglio. I dettaglianti della moda devono catturare queste tendenze e interpretarle in negozio per la propria clientela, magari abbinando alla vendita quei servizi accessori ritenuti ormai indispensabili, come la sartoria”, suggerisce il presidente della Federmoda aretina, “anche di questo vogliamo parlare nell’incontro di martedì prossimo, al quale invito tutti i colleghi”.













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