Firmato il Dpcm che individua le attività "necessarie al soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona”, in cui dal 1° febbraio si potrà accedere anche privi della certificazione verde. Via libera anche nei negozi per gli animali domestici e di articoli medicali e ortopedici. L’equivoco sui supermercati, “un’anomalia da correggere subito”
Dal primo febbraio prossimo si potrà accedere senza green pass solo in supermercati, farmacie, negozi di ottica e alimentari, oltre che in strutture sanitarie e uffici giudiziari e di polizia. È quanto prevede il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che elenca le attività "necessarie al soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona”.
Il provvedimento stabilisce che si potrà entrare privi di certificazione verde in "esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande", come
supermercati, discount, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari, "escluso in ogni caso il consumo sul posto".
Possibile fare spesa anche in
negozi di animali domestici e alimenti per animali domestici, di articoli igienico-sanitari e in distributori di carburanti. Ingresso libero, poi, pure in
ottici, farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica, oltre che in
negozi di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati.
Nell’elenco “no pass” anche le
strutture sanitarie, sociosanitarie e veterinarie, così l'accesso dei visitatori a
strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice.
Consentito infine l'ingresso senza certificazioni verdi anche agli
uffici aperti al pubblico delle forze di polizia e delle polizie locali, agli uffici giudiziari e dei servizi sociosanitari "esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunzie da parte di soggetti vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci, nonché per consentire lo svolgimento di attività di indagine o giurisdizionale per cui è necessaria la presenza della persona convocata".
L'elenco delle attività senza “green pass”
- Commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari), escluso in ogni caso il consumo sul posto;
- commercio al dettaglio di prodotti surgelati; commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati;
- commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari;
- commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica);
- commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati;
- commercio al dettaglio di materiale per ottica;
- commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento.
L’equivoco supermercati, “un’anomalia da correggere”
Da una prima interpretazione della norma, che il Governo affida alla risposta ad una Faq sul suo sito, sembrerebbe possibile acquistare nei supermercati – dove si entra senza green pass base - qualsiasi tipo di prodotto, compresi quelli che sarebbe vietato acquistare senza green pass nei negozi tradizionali. Ovvero, per fare un esempio, chi non possiede la certificazione verde potrà continuare ad acquistare il quotidiano al supermercato ma non potrà farlo in una edicola. Un’anomalia inaccettabile, che secondo Confcommercio deve essere subito corretta per evitare la concorrenza sleale.
Leggi il commento del presidente della Confcommercio aretina Francesco Butali.
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