Il CIN è diventato realtà. Con la conversione in legge del Decreto Anticipi, infatti, tutte le imprese ricettive alberghiere ed extralberghiere, insieme alle strutture adibite a locazione turistica, dovranno avere un Codice Identificativo Nazionale.
Per ottenerlo, il titolare della struttura turistico-ricettiva (o il locatore) dovrà presentare una specifica istanza sulla piattaforma telematica del Ministero del Turismo (attualmente non ancora accessibile), dal momento che la Regione Toscana non ha ancora definito un atto di legge che formalizzi il passaggio dal codice ISTAT al codice identificativo regionale.
La richiesta andrà fatta entro 60 giorni dalla pubblicazione dell'avviso sul sito del Ministero del Turismo, che attesterà l'entrata in vigore della banca dati. Quindi, c'è ancora tempo per agire senza fretta.
Dalla prima analisi della legge, sembra che i titolari di strutture ricettive debbano limitarsi a fornire un'autocertificazione dei dati catastali.
I controlli saranno effettuati dalla polizia municipale e le entrate derivanti da eventuali sanzioni andranno al Comune di pertinenza per finanziare progetti legati al turismo e alla gestione dei rifiuti. La connessione tra turismo e raccolta dei rifiuti, sebbene non immediatamente evidente, potrebbe essere oggetto di ulteriori approfondimenti.
Da segnalare che potrebbero essere effettuati incroci tra più banche dati, pertanto agenzie come l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza potrebbero adottare misure più severe nell'applicare tali disposizioni.
Per l’aumento dalla cedolare secca del 21% al 26% per le locazioni turistiche occorre aspettare la definita approvazione della legge di stabilità.
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