Il Mercato Internazionale tornerà ad Arezzo ad ottobre 2022. L’appuntamento con la fortunata kermesse dedicata ai sapori da tutto il mondo salta quindi anche il 2021, dopo il rinvio forzato del 2020, in pieno secondo “lockdown”.
A deciderlo, seppure con grande rammarico, è stata la Confcommercio aretina, che oltre 15 anni fa ebbe la felice intuizione di portare la manifestazione nel capoluogo, trasformandola di edizione in edizione – 15 quelle realizzate finora - nell’evento più atteso dell’autunno. Per vivere la sedicesima edizione, dunque, gli appassionati dovranno aspettare fino al primo week end di ottobre 2022, per la precisione da venerdì 7 a domenica 9. Nella speranza, ovviamente, che per quella data la crisi pandemica possa dirsi definitivamente archiviata.
Dietro alla scelta fatta dalla Confcommercio, alcune motivazioni tecniche e una di stampo invece più politico, legata alla volontà di attendere che la città, la sua rete di accoglienza e i suoi operatori commerciali si rimettano pienamente “in sesto” dopo il periodo più buio della pandemia, in modo da partecipare alla manifestazione al meglio delle loro possibilità.
Tra i motivi squisitamente tecnici che hanno spinto al rinvio, sta soprattutto la difficoltà di poter garantire il rispetto delle rigidissime prescrizioni imposte dalle autorità, che risultano poco compatibili con il carattere stesso della manifestazione, che ha nella socialità e nella spontaneità degli incontri una delle sue ragioni di essere, nonché una delle chiavi del successo. “Siamo consapevoli che questa decisione priva ancora una volta la città di Arezzo di uno dei suoi eventi di punta”, spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “ma la priorità di tutti deve ancora essere la tutela della salute pubblica. Meglio, quindi, aspettare tempi migliori e più sicuri per tornare a condividere la gioia di un evento di popolo come è il Mercato Internazionale. Contiamo di rivederci nel 2022, magari con una formula rinnovata e che riesca ad integrare ancora più e ancora meglio i prodotti internazionali con quelli del nostro territorio”.
Non secondaria, nell’analisi di Confcommercio, la difficoltà di garantire che tutti mantengano il distanziamento sociale e siano in possesso di green pass. Proprio in merito alla certificazione verde, il direttore Marinoni coglie l’occasione per ribadire: “noi il green pass l’abbiamo subito, non voluto. Ma se è, come sta diventando, lo strumento giusto per impedire che si torni ad altri provvedimenti intransigenti di chiusura per alcune attività, è bene che si applichi e che si applichi a tutti, non solo a poche categorie. Perché questa sarebbe una discriminazione inaccettabile”.