“Molti scienziati ritengono che fra una trentina di anni il caffè potrebbe scomparire dalla faccia della terra a causa dei cambiamenti climatici”. A rilanciare l’allarme tra gli amanti della nera bevanda è Francesco Sanapo, coffee lover come ama definirsi, pluripremiato campione baristi e assaggiatore di caffè, patron di “Ditta Artigianale”, micro roastery e prima linea di caffetterie specialty in Italia.
Mercoledì 4 agosto 2021 Sanapo partirà di buon mattino in sella ad una bici dalla sua città di adozione – Firenze – per intraprendere l’Italian Coffee Tour, un lungo giro promozionale che lo porterà dalla Toscana alla Puglia attraversando Umbria, Marche e Abruzzo. L’obiettivo: sensibilizzare l’opinione pubblica alle tematiche ambientali, anche per salvare il caffè.
Per farlo, Sanapo incontrerà in ogni tappa vari personaggi del mondo delle istituzioni e delle imprese, a cui preparerà un caffè specialty (di particolare pregio gustativo), uno diverso per tappa, provenienti da piccole piantagioni, con la sua personale “french press”. Un viaggio per valorizzare la materia prima e la qualità del caffè, raccontando la storia di piccoli produttori attraverso i caffè che Sanapo farà degustare nelle diverse piazze italiane. “È una sfida con me stesso, voglio raccontare lo specialty in piazze e luoghi in cui non è così presente, unendo le mie due più grandi passioni, la bici e il caffè”, dice.
A sostenere Italian Coffee Tour, Confcommercio Firenze, Fipe (la federazione italiana dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio), Hario, azienda mondiale di attrezzature brewing, conosciuta in tutto il mondo per la bellezza della forma e l’assoluta precisione e funzionalità degli oggetti e dei macchinari per l’estrazione alternativa di caffè, Pissei, azienda specializzata in abbigliamento tecnico per ciclismo dal design accattivante, e Rolling Dreamers, che costruisce esperienze su misura dedicate a tutti gli appassionati di ciclismo, che hanno preparato Sanapo “mentalmente e fisicamente”, come sostiene.
Lo ‘start’ alla sua impresa ciclistica arriverà il 4 agosto alle ore 6 da piazza Sant’Ambrogio a Firenze, dove di recente Sanapo ha aperto il nuovo Ditta Artigianale Carducci & Hario Cafè, nell’ex monastero: qui a settembre si inaugurerà la Scuola del Caffè, progetto internazionale per formare alla preparazione e degustazione di caffè addetti ai lavori e semplici appassionati, in collaborazione con Confcommercio.
La prima tappa sarà Arezzo, con sosta allo storico Caffè dei Costanti di piazza San Francesco intorno alle 10,30 per degustare un buon caffè, ça va sans dir, in compagnia di Franco Marinoni, direttore di Confcommercio Toscana. Poi, di nuovo in sella per raggiungere Anghiari e attraversare la Valtiberina passando il confine con l’Umbria nel tardo pomeriggio, in tempo per fermarsi a pernottare a Città di Castello, dove è previsto l’incontro con il sindaco Luciano Bacchetta, e tanti altri svelati successivamente. Da lì, l’indomani ripartirà per le Marche, dove farà sosta ad Ancona (incontrando Cosimo Libardo, membro italiano del board della Specialty Coffee association), Civitanova e San Benedetto del Tronto. Poi, sempre costeggiando la costa adriatica, attraverserà l’Abruzzo fermandosi a Giulianova e a Pescara prima di entrare in Puglia, dove sono in programma soste a Bari, Ostuni e Lecce. Il giro di (mezza) Italia nel nome del caffè terminerà nel borgo leccese di Specchia, paese natale di Sanapo.
“Rischiamo di perdere il piacere di una tazzina di caffè, una delle abitudini più tradizionali e consolidate della nostra Italia”, spiega Francesco Sanapo, “purtroppo, surriscaldamento globale, buco nell’ozono, distruzione delle foreste e moria delle api, entro il 2050 le terre dove vengono coltivati i preziosi chicchi potrebbero non dare più frutto. Per questo ho deciso di fare qualcosa di concreto unendo le mie grandi passioni, le due ruote e il caffè, per un viaggio di mille chilometri che mi porterà in giro fra 6 regioni italiane a parlare di caffè e di cambiamenti climatici, nella convinzione che ognuno di noi possa fare la propria parte partendo da piccoli gesti quotidiani rivisti in chiave ecologica e sostenibile”.