“L’ennesimo annullamento della Fiera Antiquaria ci preoccupa non solo per le sorti degli operatori del settore – dagli antiquari ai restauratori – e dell’indotto, ma anche per il futuro della manifestazione stessa. Non vorremmo che fosse dimenticata”. La presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini commenta così la notizia della cancellazione dell’edizione di febbraio 2021 della Fiera Antiquaria di Arezzo.
“Il nostro timore”, spiega Anna Lapini, “è che, se continuerà a restare assente dal calendario degli eventi dell’antiquariato in Italia, potrebbe perdere il suo appeal per il pubblico degli appassionati e per la città, vista l’enorme mutevolezza del mercato attuale. E noi non possiamo permetterci di disperdere così i benefici di un patrimonio costruito e consolidato nel tempo, che rappresenta una parte importante dell’identità storica e culturale di Arezzo, oltre ad avere ricadute positive sull’economia”.
“Nei giorni scorsi avevamo scritto una lettera al sindaco Ghinelli e all’assessore Chierici rivolgendo loro un accorato appello perché la Fiera potesse tornare a svolgersi, con tutte le precauzioni imposte dalla necessità di contenere i contagi. Del resto, la Toscana si trova attualmente in area gialla, con la probabilità di potervi restare ancora, e la normativa vigente autorizza la realizzazione dei mercati in area gialla. Perché, a dispetto del suo nome, la Fiera è di fatto un mercato periodico, non un evento straordinario. Non si comprende quindi perché non si riesca a trovare una soluzione per garantire la sicurezza di operatori e visitatori, così come accade in tutti gli altri mercati”, ribadisce la presidente della Confcommercio.
L’auspicio dell’associazione di categoria è che l’edizione di marzo possa tenersi regolarmente: “sarebbe un segnale importante per tutta la città. Siamo certi che l’Amministrazione farà il possibile perché questo si avveri".