Effetto Coronavirus, dal Governo primi aiuti alle imprese





















Il Consiglio dei ministri ha varato un primo decreto legge con le misure immediate di sostegno economico alle aree e ai settori produttivi colpiti dalla diffusione del coronavirus. «È un primo provvedimento che contiene le misure di emergenza legate alla sospensione del pagamento delle bollette di luce e gas e delle rate dei mutui bancari, insieme all’Associazione delle banche, il rafforzamento del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese» ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, mentre cresce la preoccupazione per l’impatto del coronavirus sull’economia internazionale.


Riportiamo di seguito le misure che interessano tutte le imprese italiane, dunque anche quelle che, come le toscane, si trovano ubicate fuori dalle “zone rosse”.

Turismo: versamenti sospesi per gli alberghi
È la prima misura che investe un settore nell’intero Paese e non solo la zona rossa: quello alberghiero in carenza di liquidità per annullamenti e rimborsi delle caparre e in calo del 90%. Il decreto prevede la sospensione fino al 31 marzo dei versamenti di ritenute fiscali Irpef e contributi previdenziali Inps per il settore turistico e alberghiero in tutta Italia.  Dovranno essere saldati in una unica soluzione entro il 30 aprile. Previsti anche voucher per consentire alle agenzie turistiche di rimborsare le disdette sia di alberghi che di voli aerei.

Dichiarazione dei redditi: slittano i termini per la precompilata


La certificazione unica e i dati degli oneri detraibili e deducibili (spese sanitarie, mutui, istruzione, asili nido, previdenza complementare, contributi e ristrutturazione, etc) andranno inviati entro il 31 marzo. Slitta poi al 5 maggio il termine per il rilascio della precompilata da parte del Fisco con consegna del modello entro il 30 settembre.


Mutui prima casa: rate sospese anche con taglio orario lavoro


Esteso il campo di applicazione del Fondo Gasparrini che finanzia la sospensione delle rate del mutuo per la prima casa (non più di due volte e per non oltre 18 mesi) in situazioni di disagio definite dalla legge. A queste ora si aggiunge la sospensione del lavoro o riduzione dell’orario per almeno 30 giorni, anche in attesa del provvedimento di autorizzazione della Cassa Integrazione.


Alert crisi aziendali: rinvio al 15 febbraio per tutte le Pmi


La bozza di Dl allarga a tutte le Pmi lo slittamento, previsto dal correttivo al Codice della crisi d’impresa solo per le piccolissime, al 15 febbraio 2021, della data di entrata in vigore degli obblighi  di segnalazione previsti dal Codice della crisi a carico degli organi di controllo interni (sindaci o revisore) e dei creditori pubblici nell’ambito delle procedure di allerta.


Enti locali: stop alle ordinanze autonome dei sindaci


I sindaci non potranno più firmare ordinanze “comunque dirette a fronteggiare l’emergenza” sanitaria “a seguito dell’adozione di misure statali di contenimento e gestione” del problema Coronavirus. Si tratta della sospensione dei poteri di ordinanza sindacale chiesta nei giorni scorsi dall’Associazione dei Comuni per contenere il rischio caos nelle regole locali.


Commercio: fondo da 350 milioni per chi esporta
Il decreto prevede l’incremento di 350 milioni di euro dei fondi destinati al sostegno delle imprese esportatrici. Già nei giorni scorsi il ministro degli Esteri di Maio aveva annunciato di aver dirottato 300 milioni già in dotazione all’Ice, l’istituto per il commercio con l’estero, verso le imprese e le attività promozionali con la Cina. Come è noto tra Cina e d Hong Kong ci sono circa 2.000 imprese italiane.


Oltre a questi provvedimenti, ve ne sono altri validi ad ora solo per le imprese della “zona rossa” (ad esempio, l’accesso prioritario al Fondo di Garanzia, la sospensione di 12 mesi dei mutui agevolati, Cig e cassa in deroga, ...).


Confcommercio è però impegnata a far estendere questi provvedimenti in favore di tutte le imprese italiane, in virtù della gravità delle ripercussioni causate sull’economia dall’emergenza Coronavirus e dalla psicosi che si è andata creando nel nostro Paese come all’estero.  Il decreto, per esempio, dimentica del tutto il settore della somministrazione, che pure ha subito un duro contraccolpo in tutta Italia, con esercizi che hanno visto diminuire fino all’80% ed oltre i propri fatturati.













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