Saione, i commercianti: "abbiamo bisogno di normalità"





















“Basta con le esagerazioni. I paragoni con il Bronx non sono veritieri e non ci piacciono affatto. Saione è prima di tutto un quartiere dove vive e lavora gente per bene. Poi, è vero, ci sono aree “calde” con alcuni problemi, simili purtroppo a quelli che si incontrano in altre zone cittadine come Sant’Agostino, piazza Guido Monaco o i Giardini Porcinai. Ma nulla che non si possa risolvere con un presidio maggiore delle forze dell’ordine”. Lo affermano con forza Alberto Rossi e Luca Scoscini, titolari di due attività storiche in via Vittorio Veneto e rappresentanti dei colleghi di zona per la Confcommercio.

 

“Stiamo attenti a non fare terrorismo psicologico, perché ci rimette l’immagine della città e perfino l’economia. Io ho un ristorante frequentato anche dai turisti e qualcuno mi diceva di essersi un po’ spaventato a leggere certe notizie in questi giorni”, dice Luca Scoscini.

 

“Siamo sempre stati in prima fila a denunciare le cose che non andavano”, racconta  Alberto Rossi, che è anche presidente dell’associazione macellai toscani e aretini di Confcommercio, “un anno fa abbiamo creato una rete fra gli operatori per il Controllo di Vicinato, con la stretta collaborazione della Polizia Municipale. Che, devo dire, in questi giorni ha intensificato la sua presenza qui: gli agenti si fanno vedere, controllano, fermano persone sospette, insomma il loro passaggio funziona da deterrente per i malintenzionati. Se il loro presidio non si allenta, sono certo che la situazione rientrerà nella normalità”.

 

Spaccio, risse, atti di vandalismo, ubriachezza molesta: questi i fenomeni da sconfiggere. “Fenomeni che non sono legati di per sé alla presenza di stranieri”, ci tiene a sottolineare la vicedirettrice della Confcommercio aretina Catiuscia Fei, “in questo non si deve partire prevenuti. Migliorare il senso civico può essere un’ottima base di partenza per tutti, per fermare quei piccoli grandi segnali di degrado che sono terreno fertile per la microcriminalità”.












Condividi: