Mercato delle Logge del Grano, "no alla ristorazione"





















“Il recupero delle Logge del Grano è stato uno degli interventi più apprezzati degli ultimi anni: ha riportato vita in un edificio importante del centro storico regalando alla città uno spazio per la valorizzazione delle produzioni tipiche del territorio. Ma, se è vero quanto appreso dalla Nazione,  ora si rischia di stravolgere l’uso e la filosofia per le quali è nato”. Lo dice il vicedirettore della Confcommercio aretina Catiuscia Fei in riferimento alle notizie dell’implementazione del mercato a chilometro zero con un servizio di ristorazione e mensa collettiva.


“È un progetto nato con i fondi pubblici e con una finalità ben precisa che non può certo essere cambiata in corso. Perché se così fosse, se quindi le Logge del Grano venissero ufficialmente adibite a spazio per la ristorazione, allora sarebbe giusto riaprire il bando di affidamento per dare la possibilità di concorrervi a tutti quei soggetti, ristoratori in primis, che non hanno potuto partecipare al primo bando in quanto non produttori”, aggiunge Catiuscia Fei. “Confcommercio aveva a suo tempo consegnato al Comune una proposta per l’uso degli spazi che avrebbe coinvolto i ristoratori, a turno, per la presentazione di piatti a base di prodotti locali, cooking show e degustazioni. Fu scelto allora di privilegiare per le Logge del Grano la destinazione di mercato a chilometro zero e i ristoratori ne rimasero ovviamente fuori. Ora non si possono rimescolare le carte così”.


Confcommercio richiama dunque al rispetto delle regole: “non si tratta di muoverci contro qualcuno, ma di ristabilire le regole della concorrenza leale. A pochi passi dalle Logge del Grano ci sono imprese della ristorazione che pagano affitti salati e molti altri oneri per svolgere il loro lavoro. Che adesso un soggetto possa fare ristorazione, addirittura per le mense collettive, usufruendo di spazi pubblici non ci sembra accettabile. Se business deve essere, che se ne paghino anche gli oneri”.


“Gli equilibri della rete ristorativa nel centro storico di Arezzo sono già molto delicati, in conseguenza della liberalizzazione che ha fatto nascere molti nuovi locali. Che almeno tutti siano obbligati al rispetto delle stesse regole, senza privilegi per alcuni. Siamo certi che l’Amministrazione Comunale saprà trovare la soluzione giusta per riportare ordine”.













Condividi: