Arezzo, occupazione ancora col segno meno





















Nel corso del 2016 nella nostra provincia è prevista una variazione negativa dell'occupazione. Il "saldo" occupazionale atteso è infatti pari a –210 unità, in miglioramento comunque rispetto alle -520 di un anno prima. Il saldo atteso è la sintesi tra 3.070 "entrate" di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, e 3.280 "uscite" (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi). 


Lo rivela l'ultimo Rapporto Excelsior sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese aretine nell'anno 2016, presentata nella Camera di Commercio di Arezzo dal presidente Andrea Sereni e dal segretario generale Giuseppe Salvini. Il Rapporto, che offre informazioni puntuali sulla domanda di lavoro e sulle figure professionali richieste dalle imprese, è giunto alla sua ventesima edizione ed è promosso dal sistema camerale in accordo con il Ministero del Lavoro ed è inserito nel Programma Statistico Nazionale. e.


“Mai come in questo momento - evidenzia il Presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni - è importante conoscere le dinamiche evolutive dell’occupazione sia per poter fornire elementi utili all’impostazione di politiche di sostegno e stimolo che per offrire un quadro più chiaro per coloro che si stanno affacciando nel mondo del lavoro riguardo le figure professionali di cui le imprese hanno maggior necessità. I dati che presentiamo questa mattina, pur evidenziando alcun elementi positivi, mostrano una minor dinamicità del mercato del lavoro aretino rispetto alle altre province della regione. Arezzo infatti, con un tasso di assunzione ( rapporto tra le assunzioni previste ed il numero di lavoratori dell'anno precedente) del 4,6% si colloca all'ultimo posto della graduatoria regionale. Un dato quindi inferiore a quello medio toscano ( 6,6%) e a quello nazionale( 6,7%) che è pesantemente condizionato dalla bassa incidenza del turismo che, con numerose assunzioni stagionali fa , ad esempio, schizzare ai vertici della classifica le province della costa: Grosseto, Livorno e Lucca. Le assunzioni stabili , cioè con contratto a tempo indeterminato o con apprendistato, presentano una diminuzione del 7% in controtendenza sia rispetto alla media nazionale (+ 6%) che rispetto alla Toscana, dove il numero di assunzioni è in aumento del 5%. Ben più elevata è la flessione delle altre altre forme contrattuali non dipendenti che registrano una flessione del 24%. Come già evidenziato in altre occasioni, nonostante gli interventi attivati a favore del mondo del lavoro , la disoccupazione, sopratutto giovanile, continua ad essere il maggior problema irrisolto nel nostro paese. E questo frena se non addirittura blocca qualsiasi possibilità di crescita economica e sociale del nostro territorio.”


“Le assunzioni previste per il 2016 – commenta il Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo Giuseppe Salvini - saranno costituite da circa 770 assunzioni "stabili" (ossia a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato), circa 1566 assunzioni a tempo determinato (o altre modalità a termine, quali i contratti a chiamata) e 737 contratti atipici (somministrazione, collaborazioni a progetto e altri contratti di lavoro indipendente). Per quanto concerne le opportunità di assunzioni per i giovani, ad essi sarà riservato il 24,3 % delle assunzioni programmate delle imprese della provincia, mentre le imprese che hanno dichiarato una preferenza esplicita per le donne sono il 17% del totale. Fino al 2014 i bassi livelli della domanda di lavoro e gli alti livelli dell'offerta hanno portato ad una rilevante riduzione della percentuale delle assunzioni che le aziende reputano di difficile reperimento, Con la ripresa della domanda, nell'ultimo biennio, torna a crescere la difficoltà di reperimento che quest'anno quest'anno rappresenta il 16% delle assunzioni previste mentre nel 2015 la quota si attestava al 9 %.”


“Guardando più in dettaglio alle professioni richieste – continua Salvini – dalle imprese provinciali, si rileva che il 54% delle assunzioni programmate è concentrata su sei sole figure. Scorrendo la graduatoria si trovano le professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione, cioè cuochi, camerieri, baristi e professioni simili (580 unità), le professioni qualificate nelle attività commerciali, tipicamente commessi e personale di vendita (300 unità), gli artigiani e operai specializzati nell'industria alimentare, legno, tessile-abbigliamento-cuoio (250 unità) le professioni non qualificate nel commercio e nei servizi (210 unità), gli artigiani e operai metalmeccanici specializzati nell'installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (170 unità) gli artigiani e operai specializzati di meccanica di precisione, artigianato artistico e stampa (160 unità).“Delle 3070 assunzioni programmate nel 2016 in provincia di Arezzo 300 saranno rivolte a laureati, 1.310 a diplomati della scuola secondaria superiore, 600 a persone in possesso della qualifica professionale e 850 riguarderanno figure per le quali non verrà richiesta una formazione scolastica specifica. I laureati e i diplomati nel loro insieme detengono quindi il 53% delle assunzioni programmate nella provincia per il 2015, quota superiore di 5 punti alla media regionale e di 1 a quella nazionale. Per quanto concerne gli indirizzo di studio più richiesti nel mondo del lavoro, tra le qualifiche professionali la più ricercata è quella della ristorazione, tra gli Istituti secondari l'indirizzo amministrazione, finanza e marketing e , a livello universitario, l'indirizzo economico.”


 













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