Il futuro dell’ospedale di Bibbiena preoccupa anche gli imprenditori del terziario. “Un territorio privo di una struttura ospedaliera importante rischia di perdere il suo appeal non solo per i residenti, che vedono ridotti tutti i servizi sanitari, ma a lungo andare anche per i turisti perché la sicurezza è un requisito essenziale nelle destinazioni che si scelgono per le vacanze”, sottolinea il presidente della Confcommercio casentinese Adelmo Baracchi, a pochi giorni dalla manifestazione di protesta organizzata dal Comitato Salute Casentinese per sabato 12 novembre.
“Non ne facciamo una questione di politica, guardiamo solo alla funzionalità e all’appetibilità, anche economica, della nostra vallata, che dal progressivo depotenziamento dell’ospedale non può che uscire fortemente penalizzata”, prosegue Baracchi, “già il Casentino è pesantemente e storicamente “isolato” da una viabilità che ogni giorno diventa peggiore, come dimostrano purtroppo anche gli incidenti ormai all’ordine del giorno. Non possiamo permetterci altri punti a sfavore”.
“La chiusura del Punto nascite ha inflitto un colpo abbastanza duro anche all’orgoglio casentinese, ora si vuole chiudere l’emergenza chirurgica. Forse rimarrà solo il pronto soccorso, davvero troppo poco per il Casentino”, continua Baracchi, “i nostri amministratori pubblici devono intervenire con forza per rivendicare alla nostra vallata un’attenzione e un rispetto maggiore. Di certo, la questione della salute non può essere affrontata solo alla luce dei costi, ma in un’ottica globale che prenda in considerazione anche lo sviluppo sociale ed economico del territorio. È in gioco la qualità della nostra vita”.