"Per il turismo in Toscana ricette più stringenti"






















“Per il secondo anno consecutivo al primo posto tra le mete di viaggio più ricercate su Google c’è una località di mare toscana: era Follonica nell’estate 2015, quest’anno è l’isola d’Elba, seguita al quarto posto da Cecina. È indubbio, quindi, che la Toscana turistica goda di un ottimo posizionamento a livello di immagine, merito anche del lavoro di promozione fatto in questi anni dalle istituzioni. Adesso, però, c’è bisogno di tradurre in numeri, fatturato ed occupazione, quanto acquisito in notorietà. È solo coi numeri che il turismo da fatto culturale si trasforma in economia”. Lo afferma il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni commentando l’indagine sui Summer Trends di Google.


L’occasione buona arriva ora con il percorso di riforma della legge regionale sul turismo. “Il legislatore ha in mano uno strumento formidabile per governare il turismo e, soprattutto, far crescere i numeri del comparto”, dice Marinoni, “finora si è parlato troppo di turismo come materia meramente amministrativa, si è pensato al passaggio di competenze fra Province, Comuni e Regione e a stabilire chi fa cosa a livello amministrativo e promozionale, ma si è persa di vista la sostanza, ovvero la creazione di ‘prodotti turistici integrati’ che trasformino un luogo in una destinazione di viaggio appetibile. Dobbiamo uscire dalla logica burocratica ed amministrativa se vogliamo intercettare l’interesse del pubblico nei confronti della Toscana e trasformarlo in un risultato economico tangibile”.


Del resto, se l’isola d’Elba è tra le mete più cliccate dagli internauti, non è un caso: “qui da noi i Comuni hanno fatto rete e, insieme alle imprese, attraverso la Gestione Associata del Turismo hanno creato un portale di destinazione che riesce a trasformare i click dei curiosi in prenotazioni effettive”, spiega la presidente di Confcommercio Isola d’Elba Franca Rosso, “ecco, la nuova legge regionale deve rimettere al centro la spinta propulsiva degli enti pubblici nel coordinare l’offerta sul territorio. Poi, sempre nell’ottica di migliorare la governance, ci sarebbe bisogno anche di figure professionali di ‘destination manager’ selezionati sulla base delle competenze e dei risultati conseguiti più che sul curriculum politico”.


La nuova legge dovrà quindi, secondo Confcommercio, valorizzare il ruolo degli attori economici toscani a fianco delle amministrazioni nella costruzione e promozione del territorio e del prodotto turistico locale. “Non commettiamo gli errori del passato, quando si poneva l’accento solo sulla promozione, che è invece l’ultimo anello di una catena complessa”, sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “quella politica promozionale sconsiderata, fatta di migliaia di depliant inutili che pubblicizzavano il nulla e di un presenzialismo forsennato a fiere e borse del turismo, non ha sortito effetto, a parte gratificare qualche ego. Messe al bando le logiche della spartizione delle competenze e dei rimasugli di potere, dobbiamo lavorare sui contenuti, che vengono solo dalle risorse del territorio, dalle imprese e dagli enti pubblici che governano il turismo a vari livelli”.


Ed è questo il momento adatto per farlo, ora che la delicata situazione politica internazionale spinge molti a cercare mete di viaggio più tranquille, come quelle che può offrire la nostra Toscana. “Abbiamo l’opportunità di posizionarci in maniera più stabile sul mercato turistico internazionale e possiamo legittimamente aspirare a crescere più di quel 3% previsto dalla Regione per l’estate in corso. Un trend positivo ma assolutamente inadeguato e al ribasso se paragonato ai ritmi di crescita di altre mete: l’Europa nel complesso è cresciuta del +4,7 per cento nel 2015 secondo l’Unwto (United Nations World Tourism Organization), solo i Paesi del Nord del +7,3%, l’area mediterranea del +5%, l’Asia del + 5,6 per cento e l’America del +5,9. L’Italia è rimasta indietro proprio nell’anno dell’Expo”, conclude Marinoni.













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