I commercianti fanno rete con le forze dell'ordine





















Si chiama “Controllo del vicinato” ed è il nuovo progetto operativo che vede uniti Prefettura di Arezzo, Comune di Arezzo e Confcommercio nel comune intento di rafforzare gli strumenti di prevenzione e controllo nelle mani delle forze di polizia attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini, nella fattispecie dei commercianti del centro storico, che avranno il compito di segnalare eventuali situazioni anomale e di pericolo.


Cinque i referenti di zona, scelti tra gli imprenditori, ai quali i colleghi potranno rivolgersi per le segnalazioni, che, opportunamente filtrate, saranno poi passate alle autorità preposte per eventuali verifiche e, laddove se ne presentasse la necessità, per mettere in atto vere e proprie azioni di contrasto al crimine.


Il Protocollo da cui scaturisce il progetto è stato firmato il 28 giugno 2016 nella Prefettura di Arezzo dal Prefetto Alessandra Guidi, dal sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e dalla presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini. Presenti anche gli imprenditori che fungeranno da referenti per gli altri: Roberto Duranti per la parte bassa del Corso Italia e zone limitrofe, Valentino Caldiero per piazza Sant’Agostino e dintorni, Mauro Bidini per via Guido Monaco, piazza Guido Monaco e l’area della stazione, infine Alberto Rossi per l’area di via Vittorio Veneto-Campo di Marte. Per la parte alta del centro storico sarà la stessa Anna Lapini a svolgere il ruolo.


Almeno in questa fase iniziale, infatti, l’area urbana interessata al progetto sarà quella relativa al Centro Commerciale Naturale di Arezzo così come definito dalla Regione Toscana, ovvero la città dentro le mura e via Vittorio Veneto. Ma l’intenzione di tutti i partner è di estendere l’esperienza all’intera città, una volta superata la fase di “rodaggio”.


Per far parte del progetto “Controllo del vicinato”, i commercianti devono compilare l’apposito modulo scaricabile dal link www.confcommercio.ar.it/controllodelvicinato. L’adesione è ovviamente a titolo gratuito e non comporta alcun onere se non l’assunzione dell’impegno a segnalare eventuali anomalie, situazioni sospette o veri e propri episodi criminosi di diversa entità dovessero occorrere nella propria zona. Le segnalazioni potranno avvenire direttamente ai referenti di zona oppure attraverso Whatsapp, al numero che sarà indicato. Saranno quindi prese in esame dalla Polizia Municipale, che le condividerà con le altre forze dell’ordine. Fermo restando, ovviamente, che per le segnalazioni urgenti di fatti di particolare gravità il riferimento resta per tutti i cittadini quello dei numeri 112 e 113.


“Si tratta di un format che replica ad Arezzo altre intese di sicurezza partecipata, come quelle già sperimentate a Laterina e a Pergine Valdarno, che vedono la collaborazione di forze di polizia, Amministrazioni Comunali e associazioni di categoria per rafforzare il sistema di sicurezza urbano”, ha spiegato il Prefetto di Arezzo Alessandra Guidi, “in questo modo si potranno canalizzare informazioni utili per prevenire e contrastare fenomeni di microcriminalità e criminalità. Rivolgo il mio grazie anche alle forze di polizia per la disponibilità ad aggiungere questo progetto alle tante attività che portano avanti sul territorio con grande entusiasmo ed impegno”.


“L’Amministrazione Comunale ha aderito molto volentieri al progetto”, ha detto il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, ”la Polizia Municipale sarà la prima interfaccia tra la rete dei commercianti e le forze dell’ordine ed avrà il compito di filtrare le informazioni che arrivano dai referenti di zona. Ovviamente il sistema servirà a monitorare fenomeni meno evidenti, di evoluzione più lenta, non certo fatti gravi per i quali restano valide le procedure consuete di denuncia. Dobbiamo dare risposte concrete alla richiesta di sicurezza dei cittadini, anche con azioni innovative come questa. Tutto pur di evitare iniziative spontanee e non organizzate come le ronde, che non vorremmo vedere nella nostra città”.


“Ci piace molto questo modello di sicurezza partecipata dove ognuno svolge il ruolo che gli compete, ma tutti possono dare una mano al presidio del territorio”, ha commentato Anna Lapini, nella doppia veste di presidente di Confcommercio Toscana e membro di giunta di Confcommercio nazionale con incarico alla legalità e sicurezza, “è un’iniziativa molto sentita da tutti i commercianti del centro storico: avevamo voglia di fare qualcosa di più per portare alla luce le situazioni di degrado e di insicurezza che purtroppo negli ultimi tempi si sono moltiplicate. Fatti che si verificano sotto i nostri occhi o che ci vengono segnalati dai nostri clienti. La Prefettura di Arezzo e tutte le forze dell’ordine che coordina, insieme al Comune e alla Polizia Municipale, hanno ascoltato questa nostra esigenza formulando subito un progetto facile e snello nelle modalità di esecuzione. Grazie alle nuove tecnologie, daremo il via ad una sorta di passaparola amplificato che, speriamo, servirà anche a creare una rete forte di solidarietà tra commercianti, cittadini e forze dell’ordine, uniti in nome della sicurezza e della qualità della vita. Non è certo scatenare l’allarmismo che ci interessa, né fare la caccia alle streghe, ma promuovere una cittadinanza consapevole e attiva”.













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