“Se il cashback ha un lato positivo è che “premia” chi fa acquisti nei negozi fisici, infatti le transazioni on line non sono prese in considerazione per i rimborsi. Per il resto, non sarà certo la bacchetta magica che ridà allo shopping lo sprint perduto in quest’anno terribile". Lo dice dice il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni a poche ore dall'avvio sperimentale del cashbak. Da martedì 8 fino al 31 dicembre, infatti, chi farà shopping nei negozi pagando con moneta elettronica potrà ottenere il 10% di rimborso, fino a un massimo di 150 euro che saranno accreditati nei primi mesi del 2021. Il sistema, poi, entrerà a regime dal 1° gennaio 2021.
"L’obiettivo del governo è di incentivare l'utilizzo dei pagamenti digitali, cercando di limitare l'uso del contante alle piccole spese. Ma sarebbe meglio lo facesse diminuendo le commissioni sulle transazioni con moneta elettronica, ancora troppo alte in Italia", prosegue Marinoni.
"Sono costi che ancora una volta ricadono sulle imprese, così come quelli per l’acquisto dei nuovi registratori di cassa, obbligatori dal 1° gennaio salvo proroghe dell’ultim’ora, che serviranno per l’invio dei corrispettivi telematici e per realizzare la “lotteria degli scontrini”. Quasi la metà degli esercenti ne è ancora sprovvista e sta incontrando grosse difficoltà a mettersi in pari, sia per i ritardi nelle consegne o negli adeguamenti dei vecchi registratori, sia a causa delle difficoltà economiche arrivate dopo mesi di attività ridotta o addirittura ferma. L’incentivo fiscale di 250 euro per l’acquisto dei registratori non basta certo a contenere la spesa. In più, per la lotteria degli scontrini è richiesto pure un lettore ottico che da solo costa fino a 300 euro. Insomma, ancora una volta lo stato sembra volersi fare bello con i sacrifici di qualcun altro…”.