Il terziario casentinese cerca di reagire alla crisi scatenata dalla pandemia. Tra i primi settori a ritrovare un po’ di energia c’è la ristorazione, complice l’estate che invita le famiglie ad uscire. “I locali piano piano hanno ritrovato la loro clientela, soprattutto nel fine settimana quando qualcuno torna a fare il tutto esaurito, anche perché le nuove regole del distanziamento sociale hanno imposto la diminuzione dei coperti”, dice il responsabile della Confcommercio casentinese Luca Boccalini, “i più gettonati sono i ristoranti che sistemano i tavoli all’aperto. Vedremo cosa succederà in autunno, nella speranza che si possa tornare alla normalità anche perché molti locali hanno piccole dimensioni e farebbero fatica a sopravvivere con pochi coperti. Di sicuro, adesso aiuta molto la possibilità di usufruire del suolo pubblico adiacente, meglio se in aree che diventano pedonali la sera”.
La mancanza di flussi turistici più consistenti si fa sentire, “gli stranieri sono quasi assenti, ma già da metà luglio si sta muovendo qualcosa e poi contiamo di recuperare con i connazionali. Per fortuna il Casentino offre l’opportunità di fare tante attività all’aria aperta, a contatto con la natura e fuori dagli itinerari più battuti: insomma valori che in questo periodo sono particolarmente apprezzati e che contiamo possano richiamare più persone nelle nostre bellissime strutture ricettive”, sottolinea Boccalini. Qualche sorpresa piacevole la potrebbe riservare quest’anno anche il fenomeno delle seconde case. “Negli ultimi anni qualcuno si accontentava di riaprirle per qualche giorno, per poi fare vacanze più lunghe al mare o in viaggio. Quest’anno, tra la necessità di fare economia e la paura di frequentare mete più affollate, molti proprietari potrebbero decidere di stare di più qui da noi, con ricadute positive su tutto l’indotto”.
Più lenta è invece la ripresa del commercio: “con la produzione ancora in stallo, tante persone in cassa integrazione e tanti posti di lavoro in forse nei prossimi mesi, la gente ha paura a spendere oltre il necessario, quindi i consumi si sono molto ridotti. Anche l’annullamento di feste e cerimonie non ha giovato. Nella moda, per fare un esempio, si lamentano cali degli incassi fino al 70% rispetto allo scorso anno. E già tutti arrivavano da una chiusura forzata di oltre due mesi senza incassi. Ora si vende qualcosa solo con gli sconti: difficile chiudere i bilanci in pari di questo passo. Speriamo che l’arrivo dei saldi dal 1° agosto riporti un po’ di gente nei negozi, magari anche qualche turista”.
“A crescere negli ultimi mesi è stato lo shopping on line”, commenta il responsabile della Confcommercio casentinese, “una tendenza pericolosa per zone come la nostra perché rischia di far sparire la rete commerciale che anima i piccoli borghi. Faccio quindi un appello duplice: ai consumatori, di tornare a fare acquisti sotto casa; ai commercianti, di spingere un po’ il tasto dell’innovazione, entrando in maniera più convinta nel mondo del web per non perdere visibilità”.
Le aspettative per l’autunno sono ancora legate a doppio filo all’andamento dei contagi. “Difficile fare previsioni, anche per le molte incertezze sul fronte dell’occupazione”, prosegue Luca Boccalini, “per questo è importante che anche le istituzioni continuino a sostenere le imprese, che ora più che mai hanno bisogno di liquidità e di tagliare i costi. Ringraziamo quelle Amministrazioni, come Bibbiena o Pratovecchio-Stia, che oltre a tagliare le imposte locali hanno stanziato dei fondi. Speriamo che siamo di esempio per altri Comuni”.