Fiera antiquaria al Prato: ecco le ragioni del no





















Confcommercio, Confesercenti e l’associazione “Giorgio Vasari” all’unisono sottolineano la necessità di far tornare al più presto la Fiera Antiquaria per le strade e le piazze del centro storico.
“Chi conosce la Fiera Antiquaria” scrivono  le associazioni “sa bene che i banchi hanno la loro sede originaria e naturale in centro storico. È sempre stato questo il punto di forza e anche il valore aggiunto della nostra manifestazione, la più famosa e antica d’Italia nell’antiquariato. Questo periodo di “cattività” al Prato rischia di farle perdere appeal e di renderla meno attrattiva per i visitatori, ma anche per gli stessi operatori, a vantaggio delle tante manifestazioni concorrenti che in questi anni si sono moltiplicate in giro per l’Italia. Non solo: rischia di spezzare quel legame fortissimo tra banchi della Fiera, negozi, bar, ristoranti, botteghe di antiquari e restauratori, che in oltre 50 anni ha sostenuto parte importante dell’economia aretina. Ci dispiace non essere riusciti a trasmettere al Prefetto questa consapevolezza”.

Per questo Confcommercio, Confesercenti e l’associazione “Giorgio Vasari”, non sono d’accordo sulla scelta di mantenere le edizioni di luglio e di agosto tra i viali del Prato, nell’incertezza, tra l’altro, di quello che potrà accadere ad ottobre. “Avevamo chiesto all’amministrazione comunale di pensare ad un piano alternativo che conciliasse la presenza dei banchi in centro con la necessità di rispettare le norme anti Covid-19. Ne sono nati due progetti che potevano rispondere a questa esigenza, ma che purtroppo non hanno ottenuto il consenso della Prefettura”.

“Eppure, al di là della disposizione dei banchi, un eventuale affollamento di visitatori dovrà essere gestito al Prato così come lo sarebbe stato in centro – proseguono le tre associazioni – e l’obbligo di indossare la mascherina nei percorsi in Fiera può essere una precauzione valida ovunque essa si trovi, al Prato come per le vie del centro”.


Il timore è che l’esilio al Prato della Fiera possa proseguire oltre le edizioni estive. “Le attuali indicazioni date dalla Prefettura al Comune prevede che la Fiera Antiquaria rimanga al Prato fino a settembre compreso, ma nessuno ci garantisce che successivamente torni per le strade e le piazze del centro storico. Se consideriamo che per l’autunno si prospettano ancora incertezze in tema di Coronavirus, a quel punto sarà facile lasciare i banchi lassù. E allora, quando rivedremo la Fiera Antiquaria in centro? Questa è la domanda alla quale serve dare una risposta agli operatori dell’antiquariato, ma anche ai commercianti, ai ristoratori, agli antiquari in sede fissa, ai restauratori e ai cittadini. La tutela della salute pubblica deve essere prioritaria, ma chi governa una città e la sua economia deve darsi e darci regole per convivere per quanto possibile in sicurezza con eventuali pandemie, senza fermare di colpo la vita e annullare la storia. Lo stato di emergenza non può durare per sempre”.


Arezzo, 30 giugno 2020













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