Coronavirus, no a giornali e riviste in consultazione





















Caffè e giornale: la coppia d’oro della colazione mattutina al bar si scioglie, almeno in via temporanea.


Fino a che durerà l’emergenza sanitaria da Covid -19, infatti, la Regione Toscana vieta a chiunque di mettere a disposizione giornali e riviste per la consultazione pubblica promiscua, individuando in essa una possibilità di contagio.


Riviste e quotidiani spariranno dunque non solo nei locali quali bar, pizzerie e ristoranti, quindi, ma anche negli stabilimenti balneari nonché in studi professionali e spazi dove esercitano le loro attività parrucchieri, estetisti, tatuatori.


La norma - adottata in via temporanea - è stabilita con l’ordinanza firmata dal presidente Enrico Rossi lunedì 18 maggio, con cui prosegue l’impegno del governo regionale per integrare e migliorare le regole di sicurezza adottate con i protocolli nazionali.













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