Il presidente Fiva-Confcommercio Rodolfo Raffaelli sulla norma "salva-ambulanti"





















La norma “salva-ambulanti”, ora in discussione alla Camera dei Deputati, piace, ma con molte riserve, agli ambulanti di Fiva (Federazione Italiana Venditori su Area Pubblica)-Confcommercio. “La proroga al 2020 delle concessioni da un lato farebbe tirare un sospiro di sollievo a tanti operatori del settore”, sottolinea il presidente regionale della categoria Rodolfo Raffaelli, “ma dall’altro costituirebbe solo un ulteriore rinvio ad una questione rimasta troppo a lungo in sospeso e la cui unica soluzione è stralciare la posizione degli ambulanti dalla Bolkestein. Insomma, proroga o no, resterà un’ipoteca pesante sul nostro futuro fino a che non potremo contare su provvedimenti più consistenti”.


“Speriamo che l’ipotesi della proroga non sia solo una manovra da campagna elettorale con cui la politica gioca sulla pelle di noi ambulanti, ma un reale primo passo per arginare gli effetti devastanti della Bolkestein”, prosegue Raffaelli, “altrimenti, così come è concepita ora, la norma salva-ambulanti rischia di diventare una pezza che non riuscirà a tappare il buco della precarietà”.


“Il commercio ambulante ha bisogno di certezze, soprattutto in questo momento di consumi ancora fermi – aggiunge il presidente degli ambulanti toscani - per crescere i nostri mercati avrebbero bisogno di innovazione, di formazione, di investimenti, insomma di azioni che non possiamo affrontare senza sapere prima con sicurezza che fine faranno le nostre licenze. Invece la nostra categoria continua ad essere usata come ammortizzatore sociale e per garantire occupazione si allargano le maglie. Ma di questo passo alla fine non ci sarà ricchezza per nessuno. Non vogliamo che sia messo in pericolo il nostro posto di lavoro”.


“Ancora non abbiamo il testo definitivo dell’emendamento, per cui è difficile entrare nel merito dei singoli provvedimenti – precisa - da quanto ne sappiamo si vogliono demandare alla Conferenza Stato-Regioni diverse decisioni, come quella sull’integrazione ai criteri di punteggio o quella sul numero massimo di posteggi di cui un solo imprenditore può risultare assegnatario, modificando la vecchia Intesa con regole assurde. In pratica, siamo ancora nel limbo. Adesso si aprirà la campagna elettorale e non vorremmo che si ripartisse con le solite promesse. L'unico aspetto positivo è che, una volta concluse le elezioni, potremo parlare con interlocutori definiti e che finalmente possano assumersi le proprie responsabilità di fronte agli ambulanti”.


Ad esprimere preoccupazione è anche il direttore della Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “il rischio, da evitare assolutamente,  è di giocarsi quanto conquistato in questa vicenda dalle confederazioni nazionali, in termini di automatismi e garanzie che assicuravano il rinnovo delle concessioni per gli attuali titolari. Perché perdere queste per ottenere una semplice proroga non sarebbe un gran risultato, tutt’altro...”













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