Sabato 1° aprile anche in provincia di Arezzo si aprono ufficialmente i saldi di fine stagione, che si concluderanno il 30 agosto. Circa 700 i negozi di abbigliamento e calzature interessati al fenomeno, che continua ad attirare l’attenzione delle famiglie grazie all’appeal degli sconti, che saranno da subito piuttosto sostanziosi nella maggior parte dei casi: dal 30% in su.
“L’avvio di stagione quest’anno è stato abbastanza positivo, fra clima caldo e Pasqua alta che hanno spinto un po’ le vendite”, racconta il presidente di Federmoda Confcommercio Arezzo Paolo Mantovani per fare il punto della situazione, “marzo e aprile sono andati piuttosto bene, maggio invece è stato più fiacco. Tutto sommato, con questi venti di crisi ancora forti, è già un successo chiudere in pari rispetto all’anno scorso”.
L’andamento dei saldi, quindi, per alcuni operatori sarà decisivo per chiudere o meno in bellezza la stagione. Confcommercio stima che gli aretini investiranno nei saldi una media di circa 115 euro a persona. Una cifra superiore a quella regionale, che si attesta intorno alle 95 euro, ma inferiore di 5 euro rispetto a quella registrata in provincia di Arezzo nell’estate 2016.
Di sicuro, cambierà la tipologia degli acquisti. “È un fenomeno in atto già da qualche mese: la gente acquista meno capi eleganti e impegnativi, preferisce un look più informale e comodo: sneakers e pantaloni sportivi per gli uomini; tshirt, gonne e abiti dai volumi ampi per le donne”, spiega Mantovani, “insomma, la gente vuole prodotti di uso quotidiano, che si possano indossare la mattina in ufficio così come la sera a cena fuori, a svantaggio di quelli legati ad un’occasione specifica come le cerimonie. Meno capi sartoriali e più sportwear, insomma”
Sempre all’insegna di una razionalizzazione delle spese, continua forte il fenomeno del mix&match: “si mescola un capo nuovo, di carattere, con quelli vecchi già nell’armadio, così basta poco - anche in termini economici – per rinnovare la propria immagine. Il tutto, all’insegna del colore, della creatività e della massima libertà negli accostamenti”, sottolinea il presidente della Federmoda aretina. Una libertà che si riflette anche nelle proposte dei negozi: “tutti, perfino quelli di livello altissimo, hanno un ventaglio di proposte e prezzi più ampio che in passato, per accontentare i clienti. Non solo capi molto costosi, quindi, ma anche cose a prezzi più ragionevoli. Nessuno è più presuntuoso. Anche le migliori griffes parlano alla gente di strada, c’è un processo di democratizzazione in atto, come rivela il fenomeno delle collaborazioni: le case di moda chiamano attori, sportivi o blogger per produrre un oggetto e strizzare l’occhio ai più giovani”.
“In questi giorni tutti aspettano i saldi, ma c’è una consapevolezza diversa nel viverli: prima c’era anche l’acquisto bulimico, non motivato dalla necessità. Ora tutti sono diventati più oculati, si comprano solo i capi di effettivo utilizzo. L’approccio ai saldi è molto più razionale e legato alle esigenze della quotidianità”, mette in guardia Paolo Mantovani.
Ma c’è anche chi approfitta degli sconti per accedere a prodotti qualitativamente superiori o griffati che altrimenti non avrebbe potuto permettersi. “E questa è un’altra motivazione importante”. Quasi nessuno, però, si aspetta negozi assediati e fila fuori dalla porta come accadeva qualche anno fa.
“Le vendite più brillanti si faranno nelle prime due settimane, poi l’energia dei saldi si affievolirà a poco a poco. Se il caldo regge, però, speriamo che prosegua la spinta positiva”.