Distribuzione automatica, anche i prodotti tipici nelle "macchinette"





















I cantucci toscani? Presto, forse, si potranno acquistare anche dal distributore automatico, insieme al classico bicchierino di caffè e agli altri prodotti che si trovano tradizionalmente alle “macchinette”. Inserire le produzioni artigianali ed enogastronomiche tipiche dei territori nei canali distributivi del cosiddetto “vending” è infatti una delle proposte nate durante il convegno “Eco-vending: il contributo delle imprese della distribuzione automatica per un territorio sostenibile”, che si è tenuto mercoledì 6 luglio 2016 a Prato, su iniziativa di Confcommercio Toscana e Confida, l’associazione nazionale di categoria del settore, in collaborazione con Anci Toscana e Adiconsum.


Ed è stato proprio il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni a lanciare la proposta: “sono molto favorevole a valutare protocolli di intesa che vadano in questa direzione. Ci sarebbero benefici per tutti: i prodotti “a chilometro zero” potrebbero trovare nella distribuzione automatica un alleato potente, nell’ottica di rafforzare la loro presenza sul mercato. Gli operatori del vending avrebbero l’opportunitàdi entrare in contatto con nuovi segmenti di mercato. Infine, noi amministratori avremmo una ulteriore possibilità politica di intervenire positivamente nelle dinamiche economiche del territorio”.


Di base, la crescente consapevolezza che il settore della distribuzione automatica sia diventato sempre più importante. “Ha avuto il merito di intercettare le esigenze dei consumatori, che passano sempre più tempo fuori casa – ha sottolineato l’assessore alle attività economiche della Regione Toscana Stefano Ciuoffo, “siamo ormai un popolo di “migranti” giornalieri per lavoro o per divertimento e le “macchinette” ci garantiscono in molti luoghi un momento di pausa, relax e ristoro. Il volto del commercio a cui eravamo abituati è molto cambiato e la Regione Toscana vuole tenerne conto, nel lavoro di riscrittura del Codice del Commercio al quale chiamiamo a collaborare le associazioni di categoria”. Ciuoffo ha quindi anticipato che anche il vending troverà un posto nella nuova legge: “è una delle nuove espressioni del commercio e ha bisogno di spazi normativi più avanzati”.


“Sono almeno 30 milioni, in pratica uno su due, gli italiani che ogni giorno utilizzano i distributori automatici per acquistare non solo snack o bevande, ma anche prodotti per l’igiene personale, giochi, cancelleria e molto altro– ha ricordato il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – i distributori automatici installati lungo tutta la Penisola sono più di 800 mila ed erogano 5 miliardi di consumazioni all’anno (160 al secondo). Nel 2015 il settore ha registrato un fatturato di circa 3,4 miliardi di euro. Ma se sta crescendo è anche per la professionalità dimostrata dai suoi operatori, che sono capaci di cogliere il cambiamento con strumenti innovativi, puntando alla qualità e assecondando, o anche anticipando, le esigenze dei consumatori”.  



La distribuzione automatica, arrivata in Europa dagli Stati Uniti negli anni sessanta, ha trovato in Italia una delle massime realizzazioni: non a caso la fiera biennale di settore Venditalia organizzata da Confida è diventata l’evento principale a livello internazionale per gli addetti ai lavori. “Il vending è una delle eccellenze del made in Italy – ha ricordato il presidente nazionale di Confida Piero Angelo Lazzari - il fatturato dei nostri produttori di distributori automatici deriva per il 70% dalle esportazioni. Se qualità e innovazione restano i nostri punti forti, adesso la nuova sfida da vincere si gioca sul piano della sostenibilità ambientale e sociale, a partire dalla riduzione dei rifiuti”. Lazzari ha quindi anticipato l’appuntamento con gli “stati generali” del vending che si terranno a novembre prossimo: “nell’occasione ufficializzeremo il nostro impegno associativo a considerare la sostenibilità la strategia fondante del settore”.


Ai lavori, moderati dal vicedirettore di Confcommercio Toscana Gianni Picchi, hanno partecipato anche la presidente di Adiconsum Toscana Grazia Simone, che ha riassunto nel motto “qualità, scelta, informazione e trasparenza” i desiderata dei consumatori nei confronti del vending, poi la presidente Gruppo imprese di gestione di Confida Alessandra Zamperini e Ottavio della Portella, responsabile della commissione Vending Sostenibile Confida. In sala molti imprenditori toscani del settore. Alcuni hanno dato testimonianza delle loro best pratice aziendali: Roberto Pace – Gedac Vending, Roberto Bianchini - Caffè d’Italia, Flavia De Rossi – Tritech by Fase Lorando Alunni Ferracci – SIDEA Italia.













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