Saldi invernali in provincia di Arezzo, l'analisi di Federmoda





















Saldi invernali 2016 ai nastri di partenza: anche in provincia di Arezzo, come nel resto della Toscana, si apriranno ufficialmente martedì 5 gennaio per concludersi il 4 marzo dopo sessanta giorni.


Le aspettative degli operatori sono buone: “l'inverno finora molto caldo ha rallentato le vendite dei capi e delle calzature pesanti, questi primi giorni di freddo dovrebbero smuovere gli acquisti”, anticipa il presidente provinciale di Federmoda Confcommercio Paolo Mantovani, “il Natale non è stato brillante per il nostro settore, ma chi aveva cose giuste l’ha vendute così in media abbiamo retto il confronto con il Natale 2014. In generale, nel 2015 la vera ripartenza non c’è stata, ma almeno la discesa degli ultimi anni è rallentata o si è addirittura fermata”.


Secondo la Confcommercio aretina, il budget destinato ai saldi dovrebbe restare lo stesso dello scorso inverno, ovvero circa 396 euro a famiglia, comunque superiore di 4 euro rispetto al 2014. “Ci aspettiamo un buon movimento, in considerazione degli acquisti rimandati finora per motivi climatici”, sottolinea Mantovani, “l’attesa del pubblico c’è, in molti fanno pressione per ottenere prezzi tagliati”.


Secondo Federmoda nazionale, le vendite a prezzo pieno sono calate di circa il 40 per cento rispetto al 2009. Su dieci cappotti, oggi solo due vengono venduti a prezzo pieno, gli altri otto a saldo. E questo, ovviamente, taglia i margini di guadagno necessari a mandare avanti l'attività. Ma, d’altra parte, esistono consumatori sempre alla ricerca del miglior affare, abituati ormai ad ottenere sconti tutto l’anno.


“Il mercato è profondamente cambiato e la legislazione italiana in merito a saldi, sconti e promozioni dovrebbe tenerlo presente”, dice Mantovani, “esiste un mercato reale, che quest’anno ha visto molti paesi d’Europa partire con le campagne promozionali già a metà dicembre. Ma esiste anche un mercato virtuale, quello dell’e-commerce, dove le grandi marche e i portali principali fanno sconti sempre. E noi negozianti viviamo ogni giorno la sfida di “surfare” tra le offerte della concorrenza. Per rimettere in ordine la situazione e fare fronte alla richiesta sempre più pressante di prezzi tagliati da parte dei consumatori ci vogliono regole nuove, condivise anche a livello internazionale”.


Sul versante delle tendenze, il presidente della Federmoda aretina rileva alcune novità: “la moda non è più subita dalle persone, ma agita. Ovvero, non esiste più il total look massificato di un tempo, così come non ci sono linee stilistiche condivise e sempre uguali a se stesse. Le persone possono scegliere in una vasta gamma di proposte che rispecchiano ogni personalità e ogni stato d’animo”.


Le collezioni dell’inverno 2015-2016, ad esempio, hanno avuto una doppia anima nelle nuances: da una parte il rigore degli abbinamenti bianco-nero-grigio, dall’altra la vivacità dei colori pieni, che hanno contaminato anche capi finora “intoccabili” come le pellicce. “Sono tendenze trasversali, che dai vestiti passano agli accessori, e sono molto apprezzate perché ognuno può trovare quello che più si confà alla sua voglia di esprimersi”, prosegue Paolo Mantovani, “la moda, insomma, oggi ha molte anime e va verso una individualità sempre più marcata. Per il consumatore è un messaggio molto rassicurante perché si sente riconosciuto, quali che siano i suoi gusti, la sua età, il suo fisico”. (ClaPen)













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