“Le scene di ordinaria follia che, ormai da troppo tempo, si stanno verificando in piazza della Badia sono intollerabili, una ferita al decoro della città e alla dignità di quanti vivono e lavorano onestamente in quell’area. Per questo, chiediamo che sia usato il pugno duro, anzi durissimo, per gli autori degli atti vandalici ai quali abbiamo assistito anche nell’ultimo fine settimana. E ci vuole il pugno duro anche per quanti dovessero favorirli, fossero anche quegli operatori dei locali che non rispettano le regole, per esempio servendo alcolici a minorenni o a persone già in evidente stato di ebbrezza”.
Non usa mezzi termini la vicedirettrice della Confcommercio aretina Catiuscia Fei per condannare gli ennesimi episodi incresciosi che hanno riguardato la piazza. “Ma – precisa – sarebbe un errore punire allo stesso modo, insieme ai colpevoli reali, anche gli imprenditori corretti, quelli che lavorano onestamente rispettando ogni normativa e che hanno tutto da guadagnare nel ripristino di ordine e sicurezza nella piazza. Per cui, diciamo sì a presidio della piazza, controlli, sanzioni anche molto pesanti laddove occorressero, ma siamo contrari a provvedimenti restrittivi che penalizzino tutti indistintamente. Ricorrere, per esempio, alla chiusura coatta dei locali della piazza ci pare la strada meno democratica e giusta da percorrere. Sarebbe come buttare via il bambino con l’acqua sporca. E chi fa impresa onestamente non si merita di essere punito, soprattutto in un momento come questo in cui è già così difficile restare a galla, tra effetti della pandemia, crisi dei consumi e costi fissi alle stelle”.
“La presenza di bar, negozi, ristoranti, botteghe qualifica i quartieri e rappresenta anzi un presidio indispensabile del territorio e un argine importante contro il degrado di ogni genere. Se il degrado c’è, dobbiamo metterci a indagarne le radici con obiettività ma senza pregiudizi e senza per forza dover cercare un capro espiatorio nel gioco del tutti contro tutti”.