Sono molti, ma quasi tutti "navigatori" solitari senza un vero coordinamento, quindi senza quell'autorevolezza necessaria a far sentire la propria voce là dove conta. Sono gli imprenditori della ricettività extralberghiera, che ora Confcommercio vuole raccogliere in un gruppo coeso in grado, una volta individuate le necessità della categoria, di rappresentarle di fronte alle istituzioni.
Primo passo, la riunione “esplorativa” che si terrà lunedì 8 aprile 2019 alle ore 21 nella sede della Confcommercio di Arezzo, in via XXV Aprile 12. A coordinare i lavori saranno la vicedirettrice della Confcommercio aretina Catiuscia Fei e la responsabile dell’area turismo Laura Lodone. L’incontro è aperto a tutti i titolari e gestori di attività extralberghiere, da B&B ad affittacamere e case vacanze.
“L’extralberghiero sta crescendo a livello esponenziale, sia nelle presenze registrate che nel numero delle strutture”, sottolinea la vicedirettrice della Confcommercio aretina Catiuscia Fei, “ dagli ultimi dati elaborati dal Comune di Arezzo attraverso la fondazione Intour, se nel comparto alberghiero le presenze nel 2018 sono aumentate del 3%, nell’extra lo sono addirittura del 75%. Una percentuale di sicuro effetto anche dell’obbligo di comunicazione dei dati statistici, che prima veniva disatteso da molti ma che ora, combinato con gli obblighi derivanti dalla tassa di soggiorno, più difficilmente può essere eluso. Resta comunque un dato importante, segno di una crescita che va saputa governare. Ecco perché è necessario un coordinamento tra gli operatori del settore”.
“Chi vuole lavorare nell’extralberghiero in maniera professionale oggi si trova davanti un mare magnum di pressappochismo e improvvisazione che va arginato”, aggiunge la responsabile dell’area turismo di Confcommercio Laura Lodone, “basti pensare che online sono state censite ben 1.820 offerte di appartamenti disponibili per affitti turistici brevi, ma di queste pochissime fanno capo ad una partita iva. Legittimo, per carità, perché è la stessa legge regionale sul turismo a dare ai privati la possibilità di affittare una camera o la casa. Ma il problema è che il mercato diventa difficilmente monitorabile e non sempre la qualità dell’offerta è garantita. Per non parlare poi dei margini ampi di evasione ed elusione fiscale…”.
Oltre alla concorrenza selvaggia, per chi svolge questa attività in maniera professionale ci sono poi altri problemi da affrontare. “Uno su tutti, adesso: quello della classificazione catastale dell’immobile, che stiamo cercando di risolvere con l’aiuto della Regione Toscana”, spiega Laura Lodone. “In alcuni posti, ad Arezzo per esempio, l’Agenzia del Territorio (ex Catasto) ha deciso che la casa dove si affittano camere ai turisti debba considerarsi tout court un albergo, anche se ha meno di otto camere, che è la base minima per aprire un albergo secondo la legge turistica regionale. Legge che, oltretutto, prevede che un affittacamere possa esercitare solo in una casa residenziale. Insomma, un vero assurdo normativo che molti operatori stanno pagando a suon di forti aumenti delle tasse e di ricorsi in tribunale. Un meccanismo infernale che va arginato. Anche per questo è importante formare un’associazione di categoria”.
Nella riunione di lunedì 8 aprile, dunque, insieme ai presenti Confcommercio farà il punto della situazione tra imposte, leggi ed eventuali criticità, anche per aiutare gli imprenditori ad orientarsi meglio fra le regole e il mercato.