Casentino, tornano i turisti





















C’è aria di ottimismo fra gli operatori del turismo in Casentino, ascoltati dalla Confcommercio per una breve indagine sui flussi della primavera. Nonostante quest’anno fosse bassa, la Pasqua ha portato buoni risultati, addirittura ottimi nei ristoranti, tutti pieni per il tradizionale pranzo e anche per Pasquetta. Merito forse delle incertezze sul meteo, che hanno fatto desistere molti dall’idea di un picnic all’aperto, ma non dalla voglia di festeggiare insieme a famiglia o amici con i piatti della tradizione. 30-35 euro la spesa media per persona nei locali, per menù completi dall’antipasto al dolce. 

 

C’è stato buon movimento anche nelle strutture ricettive, dove si sono visti soprattutto connazionali. Era ancora troppo presto, infatti, per i turisti stranieri, attesi dalla seconda metà di aprile. Una maggiore stabilità del meteo avrebbe forse favorito l’allungamento dei tempi di permanenza, ora limitati ad uno o massimo due notti, ma gli operatori si dicono ugualmente soddisfatti. Poi sono in arrivo i ponti del 25 e del 1° maggio, che potrebbero riservare ancora delle splendide sorprese per il turismo casentinese, ovviamente con il favore del meteo.

 

“Ci stiamo avviando piano piano verso l’alta stagione con la ripresa degli arrivi”,  spiega il responsabile della delegazione di Confcommercio Luca Boccalini, “le prospettive sulla carta sono ottime, soprattutto nelle aree intorno alle mete religiose. Non solo Camaldoli e La Verna, ma anche la Pieve di Romena, con la sua Comunità che attira sempre più persone. Presenze che si vedono anche nelle imprese. Magari la permanenza media è bassa, uno o due giorni al massimo, ma speriamo bastino a far innamorare la gente della nostra terra e a convincerla a ritornare per stare più a lungo”. Di certo, già ora le prenotazioni per la bella stagione sembrano addirittura più vivaci rispetto allo scorso anno, che fu ottimo grazie al caldo eccezionale che spinse molti a cercare refrigerio nel verde del Casentino.

 

Tutto positivo, quindi, per pubblici esercizi e strutture ricettive? Non proprio, secondo la Confcommercio: quando il lavoro aumenta, e sarebbe quindi necessario ampliare l’organico per il periodo primavera-estate, molti non riescono a trovare personale qualificato o con esperienza: “sembra assurdo, ma in tempi di crisi occupazionale non si riescono a trovare candidati per posizioni come cameriere, pizzaiolo, cuoco o simili. Per non parlare di persone disposte a lavorare nei week end e per le feste”, sottolinea il presidente della Confcommercio casentinese Adelmo Baracchi, “insomma, tutti sulla carta vogliono lavorare nel turismo ma poi di fatto in pochi sono disposti a farlo. È uno spreco di opportunità davvero intollerabile, che oltre tutto rallenta la crescita delle imprese e lo sviluppo del territorio”.

 

“Da anni Confcommercio è impegnata a promuovere percorsi formativi professionalizzanti, anche per i giovani in cerca di prima occupazione, ma la domanda del mercato resta alta e l’offerta scarseggia”, prosegue Adelmo Baracchi, “dobbiamo pensare in prospettiva: fra qualche anno il turismo potrebbe essere la voce più importante per l’occupazione in Casentino”.

 

Secondo Confcommercio, infatti, deve ancora decollare come merita il turismo naturalistico: “è la proposta forte della nostra vallata e ancora non dà i numeri che ci si aspetterebbe. Ci auguriamo che una migliore governance del territorio, che metta d’accordo enti e istituzioni e li allinei ai tempi veloci delle imprese, possa influire in positivo. Poi sarebbe importante anche intervenire per migliorare l’accessibilità. Molto è stato fatto in questi anni, ma la qualità della viabilità risente ancora di qualche problema – vedi il dissesto del fondo stradale -, senza contare la difficoltà a raggiungere certe mete per chi non ha mezzi propri. E poi resta il tema dei centri storici, dove non si deve mai abbassare la guardia su decoro e pulizia”.












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