Psicologia e neuroscienze vengono in soccorso dei negozi di abbigliamento e calzature per rilanciare i consumi attraverso le nuove strategie del marketing sensoriale. Lo sottolinea Federmoda Confcommercio, che a fine maggio porterà ad Arezzo un innovativo corso di formazione in tre giornate pensato per gli operatori che vogliono catturare l’attenzione dei loro clienti con vari stimoli sensoriali: dal sottofondo musicale più adatto a profumi, colori, luci e sapori che creano in negozio la giusta atmosfera.
“La moda è stata tra i settori commerciali più penalizzati dalla crisi dei consumi di questi ultimi anni”, ha ricordato il presidente provinciale di Federmoda Confcommercio Paolo Mantovani nel corso della conferenza stampa convocata dall’associazione di categoria nella sede di via XXV Aprile, “in poco più di cinque anni la provincia di Arezzo ha perduto 87 negozi di abbigliamento e calzature, in pratica il 10% di quelli esistenti, passando dagli 888 del 2011 agli 801 registrati in Camera di Commercio al 31 dicembre 2016. A livello nazionale, nello stesso periodo sono stati circa 17mila i negozi perduti, saldo fra le oltre 30 mila cessazioni e le nuove aperture”.
Secondo l’indagine di Confcommercio, quasi quattro negozi su dieci (il 37%) sono ubicati nel comune capoluogo, dove dal 2011 mancano all’appello 24 imprese: erano 318, ora sono 294. Un’emorragia frenata solo dal turn over piuttosto alto fra aziende cessate e quelle nuove.
“Dopo gli anni più difficili, ora la situazione si va stabilizzando, ma la selezione è stata molto dura e il mercato interno resta fiacco”, ha aggiunto il segretario nazionale di Federmoda Confcommercio Massimo Torti, “qualcosa si muove nelle città più grandi come Milano, Venezia, Roma e Firenze, per i negozi di fascia alta che possono contare sugli acquisti dei clienti stranieri, cinesi in particolare. Ma le imprese multibrand che si trovano tagliate fuori dai percorsi turistici sono ancora in sofferenza, in cerca di una nuova identità”.
Le criticità da superare sono tante. “Oltre alla stasi dei consumi”, ha spiegato il presidente dei dettaglianti aretini della moda Mantovani, “c’è da gestire una concorrenza sempre più agguerrita: da una parte l’e-commerce, dall’altra il mercato “drogato” da continue offerte e promozioni che hanno fatto perdere di vista a molti consumatori il vero rapporto qualità-prezzo. Anche il piccolo negozio di provincia deve imparare a destreggiarsi tra queste sfide, se vuole tornare ad essere protagonista”.
Da qui, la proposta di Federmoda di puntare sul marketing sensoriale: “si tratta di una strategia innovativa, ma ben collaudata da studi internazionali e che dà risultati visibili anche a breve termine”, ha spiegato il direttore dell’area formazione della Confcommercio aretina Stefano Orlandi, “in tre lezioni, di lunedì mattina dalle 9 alle 13, gli operatori potranno imparare gli elementi di base del merchandising e della psicologia comportamentale per ricreare in negozio l’ambiente adatto ad una vera e propria “shopping experience”, dove il cliente si possa sentire ben accolto e coinvolto. Il docente fornirà le tecniche più adatte ad animare le vendite, in dipendenza dalla tipologia del negozio e dal target dei suoi frequentatori: meglio musica classica o rock? Quali profumi usare? Su quali colori puntare per pareti e arredamento? Insomma, sveleremo piccoli segreti utili per migliorare vendite e bilanci aziendali”.