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Pensione lavoratori precoci: dal 2 marzo invio delle istanze tardive

I lavoratori precoci potranno andare in pensione anche nel 2024 con 41 anni di contributi (Quota 41), se sussistono specifiche condizioni. Il termine per l’istanza tempestiva è scaduto il 1° marzo, ma fino al 30 novembre sarà possibile inoltrare istanza tardiva, per chi perfeziona i requisiti durante il 2024.

Potrà usufruire di Quota 41 chi ha versato almeno 52 settimane di contributi prima del diciannovesimo anno età (lavoratori precoci), maturando i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2026. È stata fissata questa data in quanto il Decreto Legge n.4/2019 ha previsto il blocco dell’adeguamento dell’aspettativa di vita fino al 2026, quindi il requisito contributivo non sarà incrementato di cinque mesi.

 

Se il lavoratore precoce ha versato contributi in più casse previdenziali, può avvalersi del cumulo contributivo, che però non riguarda i contributi versati nelle casse private.

 

La pensione decorre tre mesi dopo il perfezionamento dei requisiti (Finestra mobile), come stabilito dal Decreto Legge n.4/2019.

 

 

Lavoratori precoci: chi può accedere a Quota 41

 

Aver lavorato almeno 12 mesi prima dei 19 anni anni età e aver versato 41 anni di contributi sono condizioni necessarie ma non sufficienti per beneficiare di Quota 41.

La pensione lavoratori precoci, infatti, può essere richiesta solo da chi, oltre a far valere questi due requisiti, rientra in una delle seguenti categorie:

 

·        lavoratore disoccupato, che ha perso involontariamente il lavoro e non percepisce da tre mesi ammortizzatori sociali;

 

·        lavoratore caregiver, che assiste da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente in situazione di disabilità grave, ovvero un parente o affine di secondo grado convivente, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni;

 

·        lavoratore addetto alle mansioni gravose da almeno sei anni negli ultimi anni sette anni. Oppure, da almeno sette anni negli ultimi dieci anni. La Legge prevede 15 categorie di lavori gravosi;

 

·        lavoratore invalido con una percentuale uguale o maggiore al 74%.

 

 

Modalità di accesso

 

È confermata per il 2024 la procedura in due fasi, che richiedono due inoltri successivi:

1)    istanza tempestiva (entro il 1° marzo 2024) o tardiva (entro il 30 novembre 2024), finalizzata a verificare due condizioni: 12 mesi lavorati prima dei 19 anni di età e 41 anni di contributi;

 

2)    domanda di pensione,  al momento di maturazione di tutti i requisiti.

 

L’INPS comunicherà all’interessato l’esito dell’istruttoria:

 

  • entro il 30 giugno per le istanze di verifica delle condizioni presentate entro il 1° marzo;
  • entro il 31 dicembre per le istanze di verifica delle condizioni presentate entro il 30 novembre.

 

Se il beneficio sarà accordato, seguirà la domanda di pensione vera e propria.

 

 

Precisazioni su decorrenza e cumulo

 

A causa di un vincolo annuo di bilancio è prevista una particolare procedura di monitoraggio delle domande in funzione della data di maturazione del requisito contributivo agevolato di 41 anni e, a parità della stessa, in base alla data (e ora) di presentazione dell’istanza di accesso. Qualora dal monitoraggio delle domande presentate ed accolte emerga il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, del numero di domande rispetto alle risorse finanziarie, la decorrenza della pensione verrà differita.

 

Questo canale di pensionamento non consente il cumulo con redditi da lavoro, dipendente o autonomo per un periodo di tempo corrispondente alla differenza tra l’anzianità contributiva necessaria per la pensione anticipata standard (42 anni e 10 mesi di contributi, o 41 anni e 10 mesi le donne) e l’anzianità contributiva al momento del pensionamento con il requisito contributivo agevolato.



Il Patronato 50&PiùEnasco è a tua disposizione per fornirti la consulenza e l’assistenza necessarie per tutte le prestazioni di natura previdenziale.


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