L’INPS ha completato le attività di rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali, propedeutiche al pagamento delle prestazioni previdenziali e assistenziali per il 2025. Le lavorazioni effettuate hanno interessato oltre 20 milioni di posizioni.
La Legge di Bilancio 2025 conferma l’adeguamento delle pensioni al costo della vita, sebbene con percentuali più basse rispetto agli anni precedenti.
Sulla base della stima Istat dello 0,8% di inflazione per il 2024, gli incrementi saranno modesti:
- fino a 3 volte la minima: +0,8% (8 euro per un assegno di 1.000 euro);
- tra 3 e 5 volte la minima: +0,72% (14 euro per un assegno di 2.500 euro);
- oltre 5 volte la minima: +0,6% (29 euro per un assegno di 4.000 euro).
Per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo è previsto un incremento del +2,2% per il 2025.
Per il 2025 la rivalutazione automatica non sarà riconosciuta ai pensionati residenti all’estero con trattamenti superiori al minimo INPS, ma sarà comunque attribuita fino a un certo limite.
Le prestazioni assistenziali, come le pensioni sociali e gli assegni sociali, seguiranno lo stesso indice di rivalutazione. Inoltre, i limiti di reddito per l’accesso a queste prestazioni sono stati aggiornati.
L’Inps ricorda che, qualora le ritenute erariali relative all’anno 2024 (Irpef) siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua, le differenze a debito saranno recuperate, come di consueto, sulle rate di pensione di gennaio 2025 e febbraio 2025.
Per i pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18.000 euro e conguagli a debito di importo superiore a 100 euro, è stata applicata la rateazione di legge fino a novembre 2025. Le somme conguagliate vengono certificate ai fini fiscali nella CU2025.
Per approfondimenti in merito all’argomento trattato e per qualsiasi informazione di natura previdenziale, è possibile rivolgersi alle sedi del Patronato 50&PiùEnasco.