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IL RUOLO DELLO PSICOLOGO IN AZIENDA

a cura della dott.ssa Francesca Martini

Lo psicologo del lavoro è quello psicologo specialista che si occupa, all’interno di un’azienda, di svolgere attività relative al rapporto con le risorse umane: dall’individuazione di un ipotetico candidato, alla sua assunzione; dallo sviluppo, alla promozione delle capacità e dell’organizzazione.   I suoi compiti possono essere svariati, sempre nel rapporto con le risorse umane e l’azienda.    Per questo motivo, oggi, l’attività dello psicologo del lavoro si può considerare come imprescindibile per un’azienda che voglia crescere in maniera equilibrata e sviluppare un rapporto di collaborazione con i propri dipendenti.
Quali sono i compiti dello psicologo in azienda?

Tra i vari compiti e doveri che uno psicologo del lavoro può assumersi si possono ricordare:          - l’elaborazione di specifici profili personali delle risorse umane nel processo di selezione e valutazione delle loro caratteristiche e capacità mediante: colloqui e incontri individuali, somministrazione di test psicologici e attitudinali, compilazione di un quadro dei comportamenti e degli aspetti sociali e motivazionali; -  la valutazione del personale anche dopo il reclutamento, relativamente ai dipendenti già assunti. In questi casi può stilare i profili anche utilizzando interviste, gruppi di ascolto ecc..; - counseling, orientamento professionale e consulenza aziendale individuale per il lavoro e per la carriera, sia per chi cerca un’occupazione, sia per chi desidera passare da un settore all’altro o cercare una promozione nel suo settore; - l’analisi delle competenze dei dipendenti e il rapporto tra le capacità che dimostrano e quelle che effettivamente sono loro richieste da parte della società, in modo tale da porre rimedio a situazioni di difficoltà, ma anche proporre avanzamenti di carriera.
Il ruolo chiave dello psicologo del lavoro

Diciamo che il ruolo dello psicologo è proprio quello di aiuto all’interno dell’azienda, in particolare di verificare la presenza di un necessario benessere organizzativo, sia nel rapporto tra i dipendenti che tra questi e i loro superiori. Nello specifico, lo psicologo verifica che tale benessere lavorativo, se mancante o insufficiente, venga incrementato attraverso misure opportune di contrasto all’ansia e allo stress correlato. Quindi lo psicologo è chiamato a gestire la comunicazione, i conflitti interni e le crisi, prestando il proprio supporto al comune raggiungimento degli obiettivi, intervenendo in prima persona nel miglioramento della qualità della vita professionale e supportando lo sviluppo di un’amministrazione trasparente e di una leadership attenta ai bisogni dei lavoratori.

La qualità dell’equilibrio psicofisico ha necessariamente ripercussioni sull’ambiente di lavoro. La soddisfazione nei luoghi di lavoro va coltivata, non c’è dubbio e non è un’utopia”. Michael Gruneberg, 1979.

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Dott.ssa Francesca Martini, educatore Socio-Pedagogico- Psicologa - Psicoterapeuta Breve Strategica.

Si occupa di disturbi in ambito clinico, problemi adolescenziali e sostegno alla disabilità.



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Tel. +39 329 5622658

Mail: francescamartini.psicologa@gmail.it

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