Nel corso dell’interrogazione parlamentare avanzata dall’eurodeputato Paolo Borchia, il Commissario europeo per la giustizia Didier Reynders ha ribadito la responsabilità delle piattaforme di recensioni online di adottare le misure necessarie per contrastare la pubblicazione di commenti falsi: le piattaforme che ricevono una segnalazione riguardo una recensione sospetta sono dunque tenute a comunicare tempestivamente all’impresa le misure che intendono adottare.
Alla luce di quanto confermato dalla commissione UE, Fipe, federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio, ribadisce la necessità che le piattaforme indichino se e in che modo garantiscono che le recensioni provengono da consumatori che hanno effettivamente usufruito del servizio e che le imprese possano accedere facilmente alla gestione dei reclami, criteri che, secondo una prima analisi condotta dalla Federazione, non si riscontrano nei siti delle principali piattaforme.
Fipe Confcommercio ha in più occasioni evidenziato che le recensioni ingannevoli rappresentano un danno per i consumatori e per le imprese, in termini reputazionali ed economici. Basti pensare che l recensioni in generale hanno un impatto che può arrivare anche fino al 30% sul fatturato, alterando le corrette dinamiche di concorrenza.
Secondo una rilevazione condotta da Fipe, infatti, il 65% dei consumatori legge le recensioni prima di scegliere un locale: di questi, il 66% le ritiene decisive per la scelta del locale dove recarsi. Se poi si considera che l’82,8% dei ristoratori ritiene le recensioni molto-abbastanza importanti, si comprende facilmente perché questi sono esposti ai ricatti di chi vuole vendere recensioni false.
FIPE-Confcommercio Firenze-Arezzo
Cristiano Beligni
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