Cos’è il Reddito di Libertà e a chi è rivolto
È stata pubblicata sul sito dell’INPS la circolare relativa all’erogazione del
“Reddito di libertà” per le
donne vittime di violenza.
La misura è stata introdotta dall’art. 105-bis del
decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cd. Decreto Rilancio), convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020 n. 77, dove si parla di «
Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19».
Il Reddito di libertà è riconosciuto alle donne seguite dai Centri antiviolenza, con o senza figli minori, che sono sostenute nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza e per aiutarle nell’acquisizione dell’autonomia personale, sono stati stanziati per il 2021 3 milioni di euro.
La misura è volta a contenere i gravi effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, in particolare per quanto concerne le donne in condizione di maggiore vulnerabilità. Inoltre ha l’obiettivo di favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà.
Il Reddito di Libertà consiste in un contributo economico, stabilito nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, erogato per
dodici mensilità a beneficio di donne nelle seguenti condizioni:
- vittime di violenza;
- sole o con figli minori;
- seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali all’interno di percorsi di fuoriuscita dalla violenza.
Le destinatarie del contributo sono le
donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno. Alle cittadine italiane sono equiparate quelle straniere aventi lo status di
rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria.
Il Reddito di Libertà ha lo scopo di sostenere le spese per assicurare l'
autonomia abitativa e la riappropriazione dell'
autonomia personale, oltreché provvedere al percorso scolastico e formativo dei figli e/o delle figlie minori.
Il Reddito di Libertà è
compatibile con altri strumenti di sostegno come:
- Reddito di cittadinanza
- REM
- Naspi
- Cassa integrazione guadagni
- Assegni per il nucleo familiare
Ricordiamo inoltre che gli
importi sono
esenti dall’IRPEF, visto che sono erogati da un ente pubblico a titolo assistenziale.
Come fare domanda per il Reddito di Libertà
Per richiedere il Reddito di Libertà, le
donne seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza,
potranno rivolgersi direttamente o tramite un rappresentante legale o un delegato
ai Comuni.
Gli
uffici comunali poi trasmetteranno online all’Inps le domande compilate sull’apposito modulo sottoscritto dalle interessate. L’operatore comunale per procedere all’inoltro della domanda, utilizzerà lo stesso servizio del portale dell’ente previdenziale che già usa per inoltrare le domande di assegno al nucleo familiare e maternità, accedendo alla
specifica sezione dedicata al reddito di libertà.
Per il buon esito della domanda, dovranno essere compilati tutti i campi presenti nella procedura, compresi:
- attestazione della condizione di bisogno ordinario oppure attestazione della condizione di bisogno straordinario e urgente. Questa dovrà essere rilasciata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale;
- dichiarazione che attesta il percorso di emancipazione e autonomia intrapreso dalla donna, questa dovrà essere rilasciata dal legale rappresentante del centro antiviolenza.
L’accredito delle somme avverrà tramite
conto IBAN, intestato alla richiedente, quale conto corrente, libretto di risparmio, carta prepagata. Nel caso venga indicato un IBAN estero occorre seguire le specifiche indicazioni fornite all’interno del documento di prassi dell’INPS.
Nel corso della fase di acquisizione della domanda, il servizio svolgerà in automatico dei controlli sulla correttezza formale dei dati inseriti. Al termine della fase di controllo si procederà a
ll’invio della domanda e alla registrazione sul sistema informativo dell’Istituto, nonché alla
stampa di una ricevuta di presentazione da consegnare alla diretta interessata.
Contatti
Patronato 50ePiù Enasco: Enrica Tironi
tel. 0575 354249
mail. e.tironi@enasco.it