In alcune situazioni si può verificare la variazione dell'importo dell'assegno di pensione a causa del sopraggiungere di eventi successivi alla sua determinazione. In questi casi, la normativa prevede la possibilità di ottenere la "ricostituzione della pensione", procedura che dovrebbe realizzarsi d'ufficio ma che comunque necessita di una formale richiesta da parte del pensionato interessato.
La
ricostituzione della pensione è la fase in cui la pensione viene ridefinita sulla base delle normative vigenti.
Ricordiamo che:
- il nuovo calcolo può portare ad un valore più alto oppure più basso di quello attualmente percepito;
- di solito, la ricostituzione della pensione si verifica nel momento in cui vi sono nuovi contributi versati o maturati in una data successiva a quella originaria di decorrenza;
- la richiesta di ricostituzione della pensione e di rimborso degli arretrati può essere formulata da pensionati privati oppure pubblici.
In queste circostanze l'ordinamento riconosce ai pensionati la possibilità di ottenere, previa domanda, la ricostituzione della pensione. Questo strumento consente il ricalcolo dell'importo del rateo quando sopraggiungono delle novità che vanno a modificare gli elementi di calcolo della pensione stessa.
Queste novità possono riguardare in linea generale:
- aspetti di tipo contributivo;
- aspetti reddituali;
- aspetti sanitari.
Le modifiche sul piano contributivo sono le cause più frequenti che danno luogo ad un ricalcolo dell'assegno e riguardano soprattutto il computo di contributi non presi in considerazione in fase di prima liquidazione della pensione, derivanti da periodi non ricongiunti, da periodi dei quali non è stato chiesto l'accredito figurativo oppure nel caso i contributi volontari non siano stati presi in considerazione.
Si tratta quindi dell'accreditamento o dell'esclusione di contribuzione non valutata in prima liquidazione, oppure della modifica del valore retributivo e/o contributivo già considerato in prima liquidazione.
L’INPS ha sciolto ogni riserva relativamente alla possibilità di ricostituire le prestazioni di esodo derivanti da isopensione o contratto di espansione, relative a soggetti per i quali era già scaduto il periodo di esodo e avevano avuto accesso alla pensione.
La
ricostituzione dell’assegno di isopensione, riguarda qualunque retribuzione relativa al periodo di lavoro che ha dato luogo all’esodo, pagata successivamente alla decorrenza dello stesso a condizione che il datore di lavoro garantisca il maggiore onere derivante dalla ricostituzione.
Tale contribuzione deve rientrare nel calcolo dell’assegno e conseguentemente nel calcolo della contribuzione correlata versata dalle aziende.
Gli effetti della ricostituzione della pensione devono essere ricondotti al momento di decorrenza del medesimo trattamento previdenziale. Il ricalcolo infatti, va effettuato come se la contribuzione originariamente non considerata fosse esistente al momento del pensionamento e questo da origine spesso, anche al diritto alla corresponsione di eventuali arretrati.
La
ricostituzione della pensione può avvenire in seguito a domanda dell’interessato ovvero su iniziativa dell’Ente previdenziale nei casi in cui la contribuzione viene accreditata d’ufficio senza la necessità di intervento del pensionato.
La domanda di ricostituzione non è sottoposta ad alcun limite di decadenza per il riconoscimento del diritto. Essa può essere proposta in ogni tempo dopo il pensionamento e la riliquidazione della pensione dovrà essere, di regola, sempre effettuata con decorrenza dalla data di riconoscimento originario della prestazione.
Ovviamente, in tali circostanze, le somme liquidate a titolo di arretrati sono sempre sottoposte ai termini ordinari di prescrizione.
Il Patronato 50&PiùEnasco è a tua disposizione per fornirti la consulenza e l’assistenza necessarie per tutte le prestazioni di natura previdenziale.