C’è grande attesa per l’incontro che martedì 26 marzo, alle ore 15.30 nella sede della Confcommercio in via XXV Aprile 12, metterà a confronto gli imprenditori del centro storico di Arezzo con l’assessore all’ambiente Marco Sacchetti per discutere delle nuove modalità di raccolta differenziata dei rifiuti. All'incontro, moderato dalla vicedirettrice della Confcommercio aretina Catiuscia Fei, parteciperà anche la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini.
“C’è ancora grande incertezza sulle novità ipotizzate dall’Amministrazione Comunale”, spiega la vicedirettrice Catiuscia Fei, “di sicuro incideranno nei tempi e nei modi sulle attività quotidiane di negozi, pubblici esercizi e strutture ricettive alberghiere e non. Era quindi necessario un momento di confronto diretto fra chi queste regole le ha scritte e chi poi ogni giorno dovrà rispettarle. Due sono le esigenze da conciliare: da una parte quella di avere una città sempre pulita e in ordine, dall’altra quella di dotarsi di un modello operativo di conferimento e raccolta rifiuti il più possibile semplice, facile da seguire per tutti gli esercenti. E, soprattutto, efficace. Inutile, come accade ora, obbligare gli operatori, per esempio, a mettere fuori dai negozi i cartoni ad orari precisi se poi i mezzi per la raccolta passano solo molto tempo dopo. Non è una bella immagine quella che la città da di sé a turisti e cittadini”.
“L’interesse di tutti è che la città preservi il decoro che merita”, sottolinea la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, “in particolare in centro storico, che ne rappresenta un po’ il biglietto da visita. Per questo è essenziale che siano messe a punto regole di gestione funzionali sia a chi deve effettuare la raccolta sia ai tempi delle imprese, che sono obbligate ad osservare prescrizioni ovviamente molto rigide in tema di rifiuti. Penso soprattutto a chi tratta alimenti, che oltretutto, oltre al servizio pubblico, già deve pagare ditte specializzate per la raccolta di rifiuti speciali come l’olio di cottura della ristorazione o gli scarti animali delle macellerie. Insomma, in fondo all’anno il costo dei rifiuti incide molto sul bilancio aziendale e pretendere che sia garantito un servizio efficiente è davvero il minimo”.
Secondo un’indagine nazionale di Confcommercio pubblicata nel 2018 (che regione per regione, provincia per provincia, ha confrontato le aliquote medie Tari applicate per metro quadrato alle diverse tipologie di attività economiche), negli ultimi 7 anni la tassa sui rifiuti è quasi raddoppiata per cittadini e imprese, arrivando a costare più di 9 miliardi. “Ad onor del vero, il Comune di Arezzo è fra i più “morigerati” nell’applicazione della Tari, ma, in generale, la tassa sui rifiuti che grava sulle imprese toscane è fra le più alte d’Italia”, spiega la presidente Lapini, “una disparità di trattamento che incide sulla competitività delle imprese costrette a far fronte ad oneri maggiori, e lede la libera concorrenza”.